5 miti da sfatare sulla vagina

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Miti da sfatare sulla vagina

L’organo genitale femminile è spesso considerato un tabù, anche dalle donne stesse, che ne parlano con imbarazzo oppure non ne parlano affatto; per molte di noi, perfino la visita dal ginecologo è considerata un appuntamento fastidioso e imbarazzante! Questo pudore nei riguardi della vagina ha generato, nel tempo, tanti falsi miti e leggende metropolitane che creano ancora più confusione intorno agli organi femminili e non aiutano certo a superare il sentimento d’imbarazzo che la avvolge ancora oggi. Non parliamo soltanto dei falsi miti sulla salute della vagina ma anche di quelli, talvolta davvero fantasiosi, che riguardano la sfera sessuale: gli stereotipi sul piacere femminile sono tanti e si sono rafforzati nel tempo perché, appunto, si tendeva a non parlare dell’argomento. Oggi, con la caduta di molti tabù e con una sempre maggiore libertà sessuale, è giunto il momento di sfatare alcuni falsi miti sulla vagina che ancora circolano in giro e che contribuiscono solo a generare disagi inutili, timori infondati e un’enorme confusione!
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Le vagine sono tutte uguali

non esistono vagine uguali

Il primo mito da sfatare sulla vagina è che sia uguale in tutte le donne. Si tratta di una parte anatomica che, proprio come il naso o la bocca, presenta caratteristiche differenti da una donna all’altra: le vagine variano nelle dimensioni delle labbra, nella forma e nella grandezza; il condotto vaginale può avere una lunghezza che va dai 7 cm ai 10 cm durante l’eccitazione sessuale e un diametro dai 2 ai 6 cm in fase di eccitazione. Alcune donne avranno le piccole labbra più pronunciate mentre altre potrebbero averle quasi invisibili così come per alcune donne l’apertura sarà più grande e per altre più piccola. Insomma, non esiste una forma standard e tanto meno un canone estetico che porti ad una classificazione (per fortuna!): ogni donna ha il proprio corpo, la propria anatomia e le proprie forme, quindi è inevitabile che anche l’organo genitale si differenzi da tutti gli altri; non esistono vagine attraenti, strane o brutte, ognuna è fatta a modo suo ed è unica.
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E’ necessario lavarla spesso

vagina va lavata spesso

Un altro falso mito da sfatare sulla vagina riguarda la sua pulizia. Sono in molti a ritenere che la vagina vada lavata molto spesso, anche più volte al giorno, e sicuramente dopo ogni rapporto sessuale. In realtà, l’utilizzo troppo frequente di detergenti aggressivi e saponi intimi può alterare il pH della vagina e la sua flora batterica, creando così il terreno fertile per irritazioni e infezioni; questo non vuol dire che non si debba lavarsi, ma solo che è meglio utilizzare un detergente intimo delicato una volta al giorno e le altre volte potete pulirvi anche soltanto con l’acqua. Sconsigliate poi le lavande interne, a meno che dobbiate usarle per curare infezioni e malattie sessualmente trasmissibili: la vagina, internamente, si autopulisce grazie alla sua naturale azione della flora batterica quindi introdurre del sapone all’interno può causare irritazioni e squilibri.
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L’orgasmo vaginale non esiste

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Sono in molti a ritenere che l’orgasmo vaginale sia stato inventato di sana pianta da Freud nel 1905, senza alcuna base scientifica, e che le donne raggiungano l’orgasmo unicamente attraverso la stimolazione del clitoride. Anche se è vero che la maggior parte delle donne non arriva a provare l’orgasmo unicamente col rapporto sessuale ma ha bisogno anche di essere stimolata, direttamente o indirettamente, sul clitoride, è vero che esiste anche un orgasmo vaginale ed è quello che viene provocato dal punto G: il punto G si trova nella parte anteriore della parete vaginale, a circa 5 cm dall’apertura, e secondo alcune ricerche sarebbe in grado di donare un orgasmo ancora più intenso di quello clitorideo. Vista la difficoltà di raggiungere il punto G e di stimolarlo correttamente, l’orgasmo vaginale resta molto raro ma questo non significa che non esista.
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Tutte amano il sesso orale

tutte amano il sesso orale miti vagina

Il cunnilingus è il sesso orale praticato dall’uomo sulla donna ed è opinione comune tra gli uomini che sia apprezzato da tutte e che, se qualcuna rifiuta di riceverlo, è semplicemente perché non ha intenzione di ricambiare. Non è proprio così: secondo un sondaggio, il 75% delle donne che ha provato il cunnilingus, non si è sentita a suo agio durante la pratica oppure non ha proprio apprezzato le sensazioni. Questo dipende da diversi fattori: innanzitutto, il sesso orale per essere piacevole dev’essere fatto bene e questo avviene meno di una volta su tre; in secondo luogo, la conformazione della vagina è diversa per ogni donna e può darsi che in alcuni casi la stimolazione con la lingua non provochi alcun piacere. Ci sono poi le situazioni in cui non ci si sente pronte oppure in cui l’affiatamento col partner non è al massimo, tutti fattori che non fanno apprezzare il cunnilingus.
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L’eiaculazione femminile non esiste

eiaculazione femminile esiste

Ecco un altro punto su cui c’è sempre stata molta confusione, tanto tra gli uomini quanto tra le donne: l’eiaculazione femminile viene descritta in anatomia come l’espulsione di una secrezione inodore e incolore in seguito alle contrazioni dell’orgasmo; questo liquido sarebbe prodotto dalle ghiandole di Skene, che sono collocate in prossimità del punto G e che compongono l’equivalente della prostata maschile nelle donne. Anche se tutte le donne dispongono di queste ghiandole e quindi, potenzialmente, potrebbero eiaculare durante l’orgasmo, non a tutte succede: le ghiandole di Skene hanno una conformazione diversa in ognuna di noi e in molti casi sono atrofiche. Inoltre, l’eiaculazione femminile è collegata alla sensibilità vaginale, alla tonicità dei muscoli del pube e del coccige e alla stimolazione del punto G.
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