‘Se solo fosse vero’ di Marc Levy ovvero l’amore che va oltre la morte

'Se solo fosse vero' di Marc Levy
'Se solo fosse vero' di Marc Levy

‘Se solo fosse vero’ di Marc Levy è un romanzo sui toni del rosa antico, che a tratti lascia trapelare delle venature scure, malinconiche, di dolore. Si tratta di un apologia dell’amore vero, quello che sa andare oltre la morte, che travalica i confini del reale, che non conosce condizionamenti né si cura delle conseguenze del suo agire. E’ la storia di Arthur, un architetto che da poco tempo abita in un appartamento nuovo, che nasconde un segreto inconfessabile, l’essenza di quello che sarà il suo amore assoluto: Laureen. Non una donna qualunque, una donna che in realtà non esiste realmente ma di cui lui si innamorerà follemente: Laureen è un fantasma.

Il suo corpo giace in realtà in un letto d’ospedale dove sopravvive ormai da tempo in coma e dove da un momento all’altro le staccheranno il respiratore. Arthur imparerà a scoprire passo dopo passo questa donna, questo sentimento puro e andrà oltre l’umana comprensione, oltre la razionalità per salvarla dalla morte, quella fisica.

Eros e Thanatos:

In questo romanzo si torna a parlare ancora una volta del binomio classico, Eros e Thanatos: l’amore che sa andare ovunque anche oltre la morte, un sentimento che regala all’uomo che lo vive un coraggio mai conosciuto prima.
Marc Levy non ci racconta che l’amore è percezione di una qualcosa di molto simile alla morte (come sostenuto da D’Annunzio), in realtà il suo concetto di amore sconfigge la morte annullandone il potere, abbatte i confini di una realtà che è divenuta prigione per consentire al protagonista di raggiungere il suo completamento tra le braccia della sua metà.
L’amore in questo modo assume i tratti di una potenza universale in grado di abbattere l’unico muro capace di allontanare inesorabilmente due amanti: la morte.
Un amore molto distante dalle misere declinazioni del genere vissute attualmente dall’uomo moderno.
‘Se solo fosse vero’ di Marc Levy è una favola in grado di allietare gli animi più delicati, quelli che forse sono nati nell’epoca sbagliata e che hanno necessità continua di nutrire la propria anima per sopravvivere. Potremmo introdurre ‘Se solo fosse vero’ e i suoi adepti in una nuova corrente letteraria, quella del vampirismo sentimentale. Non credete?

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