Violenza sulle donne: prima causa di morte in Italia, altro che 8 marzo

Violenza sulle donne
Violenza sulle donne

Si tratta di una vera e propria piaga sociale con cui conviviamo ogni giorno senza accorgerci di quanto questa stia rendendo il nostro paese sempre più invivibile, in particolare per noi donne. In Italia ogni tre giorni una donna viene uccisa per mano del proprio partner, la violenza sulle donne è aumentata negli ultimi anni del 300%. Nelle ultime settimane è venuta in Italia in visita Rashida Manjoo, esperta indipendente incaricata dal Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite per il monitoraggio della violenza contro le donne nel mondo, e il quadro italiano sarebbe davvero drammatico.

E’ la prima volta che una persona specificatamente incaricata dall’Onu viene nel nostro paese per osservare la violenza di genere qui, esaminandone gli aspetti più inquietanti e dialogando con istituzioni ed associazioni per portare in seguito il caso al Congresso sui diritti umani di giugno.

L’incaricata ha notato diversi punti critici della nostra realtà, primo fra tutti il fatto che la maggior parte di atti violenza sulle donne, tra il 70 e l’87% dei casi, vengono consumati tra le mura domestiche, da un marito, un partner, un parente o anche un figlio e che le vittime di questi atti quasi sempre non denunciano, perchè ancora troppo dipendenti dal ‘potere’ dell’uomo, potere sia psicologico che economico.

L’incaricata su questo punto afferma: ‘Sulla violenza domestica è doverosa una sensibilizzazione forte perché questa violenza non viene ancora percepita come un reato e un danno, e viene troppe volte considerata normale all’interno della famiglia. Una cosa che avviene sia nei nuclei italiani che tra le minoranze presenti nel paese e in entrambi i casi le donne non si sentono tutelate né all’interno delle mura domestiche né dallo Stato, in un contesto culturale in cui spesso non si rendono conto di quello che succede perché non ne hanno piena consapevolezza’.

Una delle chiare critiche che la Rashida Manjoo rivolge al nostro governo è il fatto di non aiutare a sufficienza i centri anti-violenza per le donne che da anni lavorano sul campo e il percorso è principalmente svolto da volontari.

La violenza sulle donne è una piaga sociale gravissima, che rappresenta un malessere profondo anche nel nostro paese e, per tornare alla vita di tutti i giorni, secondo la delegata ‘se nella società e nei media la donna viene rappresentata in maniera riduttiva e viene considerata esclusivamente come oggetto sessuale e come madre, si crea un terreno fertile per discriminazione e violenza di genere’.

I cambiamenti da fare in Italia sull’argomento sono ancora davvero tanti, solo nelle ultime settimane abbiamo avuto vari esempi pessimi proprio dai media, uno quello del Festival di Sanremo, in cui la donna ha avuto ed ha un ruolo sempre più marginale e puramente fisico, un altro il caso eclatante del contratto per le lavoratrici donne della RAI, che dice che in caso di gravidanza potrebbero essere licenziate.

Tra poche settimane si festeggerà anche in Italia l’8 marzo, la festa della donna, ci sarà ben poco da festeggiare visto che a quanto pare questi festeggiamenti noi dobbiamo ancora conquistarceli! Il lavoro è tanto ma la possibilità di cambiare c’è, ognuna di noi nel suo piccolo può fare qualcosa, l’importante è non restare immobili a guardare, diciamo la nostra e non facciamoci imprigionare tra quattro mura per paura di non incontrare uno sguardo amico.

Link utili di campagne o associazioni contro la violenza sulle donne:

Amnesty International;
Non da sola;
Donne contro la violenza;
Campagna del fiocco bianco.

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