9 cose da copiare alle mamme straniere sull’educazione dei bambini

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una mamma straniera

Ebbene sì, le mamme straniere hanno molto da insegnare sull’educazione dei bambini. Si è sempre detto dell’atteggiamento protettivo delle mamme italiane che, anche per questo, secondo alcuni, sarebbero le migliori. In realtà, alcune buone abitudini delle mamme straniere, fanno pensare il contrario. Insomma, quello della “buona mamma italiana” sarebbe ormai un mito tutto da sfatare! E i motivi sono tanti…Cosa ci possono insegnare oggi le mamme straniere?[/multipage]

[multipage] Fanno più figli

mamme con più figli

Che il nostro Paese sia in declino per numero di nascite è cosa risaputa. Basti pensare che anche in Europa siamo il fanalino di coda; le mamme in Francia, Norvegia, Svezia e Finlandia fanno più figli della media europea, con 1,8 contro 1,58 dei dati Eurostat. Le italiane seguono con 1,4 figli. Le percentuali aumentano per le donne extraeuropee, comprese quelle residenti in Italia.[/multipage]

[multipage]Promuovono l’indipendenza

bambino indipendente

In base agli ultimi dati Oecd, che ha analizzato la presenza dei bambini al di sotto dei tre anni di età negli asili nido, l’Italia è al 22° posto con il 24%, cinque punti sotto la media europea. In testa, in Europa, la Danimarca. A Tokyo, invece, si permette ai bambini, già dalle elementari, di compiere autonomamente il percorso casa-scuola. Insomma, le mamme italiane restano ancora particolarmente protettive![/multipage]

[multipage]Rispettano gli orari

orario

E’ noto che i bambini hanno bisogno di dormire un adeguato numero di ore, ma i genitori sono spesso carenti sotto questo punto di vista e fanno fatica a mettere a letto i bambini. In realtà, secondo i pediatri, un bambino di cinque anni ha bisogno di 11,5 ore di sonno, mentre uno di 12 ha bisogno di almeno di dieci ore di sonno. I genitori italiani sono molto pigri su quest’aspetto! Gli inglesi, invece, restano imbattibili![/multipage]

[multipage]Fanno più sport

80247992.jpg Athletics

Lo sport fa bene a corpo e spirito, ma le mamme italiane sono pigre. Secondo uno studio pubblicato da Lancet, il 61% delle donne italiane conduce una vita sedentaria, contro il 47% delle americane, il 40% delle australiane, il 37% delle francesi e il 28,5% delle tedesche. Non è un dato trascurabile dato che i bambini ci prendono ad esempio![/multipage]

[multipage]Non alzano la voce

urlare

Purtroppo le mamme italiane, rispetto alle europee sembrano avere anche questa brutta abitudine! In Germania, ma anche in Paesi più lontani come il Giappone, le donne sono più misurate e si spiegano con toni pacati ai bambini.[/multipage]

[multipage]Lavorano senza sentirsi in colpa

donna che lavora

Uno studio condotto in 25 Paesi su 50mila adulti ha dimostrato che i figli di madri che lavorano saranno avvantaggiati da adulti. Le mamme italiane, invece, sono ancora indietro sotto questo aspetto, complici le svariate ragioni sociali e culturali.[/multipage]

[multipage]Prendono più tempo per sé

benessere

In inglese, c’è un modo per definirlo: è il “me time”, il tempo per sé. Uno studio condotto in Australia per Procter&Gamble, invece, evidenzia che, in oltre il 50% dei casi, le madri attribuiscono alla condivisione nella cura dei figli il merito di avere del tempo libero da dedicare a se stesse. Insomma, è la partecipazione del partner a rendere la vita più semplice ma, anche in questo, in Italia siamo ancora indietro![/multipage]

[multipage]Non usano il “baby talk”

bau

Ebbene sì, in altri Paesi non esistono corrispettivi per i nostri “bau bau” o “brum brum” per indicare un cane o un auto. Una buona abitudine che le mamme italiane farebbero bene ad apprendere dato che, in questo modo, si confondono solo le idee ai bambini! [/multipage]

[multipage]Viaggiano di più

viaggiare

I bambini sono i primi a beneficiare delle partenze: uno studio di lungo periodo condotto dal Dipartimento dell’Educazione americano ha evidenziato una relazione positiva fra la durata del viaggio e i risultati scolastici. Tuttavia le donne italiane sono indietro per qualità e quantità di viaggi. Cerchiamo di cambiare rotta![/multipage]

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