Come addormentare un neonato, qualche consiglio

Come addormentare un neonato, qualche consiglio
Come addormentare un neonato, qualche consiglio

Chiunque ne abbia fatto esperienza sa che far addormentare un neonato può essere un’esperienza davvero provante, basti pensare che – come ha rivelato una ricerca americana- nei primi due anni di vita dei bambini i genitori perdono mediamente sei mesi di sonno.

Qualcuno pensa che si dovrebbero creare dei corsi che insegnino a mamma e papà come addormentare i neonati, per colmare il vuoto formativo, nel frattempo potremmo dispensarvi noi qualche utile suggerimento.

Una cosa che bisogna tenere ben in mente è che nei primi mesi il bambino non ha la benché minima idea di quale sia la differenza fra giorno e notte, il suo ritmo, che dura intorno alle 25 ore, è indipendente dall’ambiente ed è regolato dai bisogni interni legati alla fame e alla sete.
L’ideale in questo periodo sarebbe quello di farlo dormire in una culla accanto al letto dei genitori, la cameretta è troppo lontana e i risvegli per le poppate sono frequenti. Però una cosa importantissima è fare mantenere al piccolo lo stesso posto sia per il sonno diurno che per quello notturno, per esempio bisognerebbe evitare di farlo dormire nel passeggino di giorno e nella culla di notte.
Altra cosa da tenere costantemente sotto controllo, soprattutto nei primi mesi di vita, è la posizione in cui si mette a dormire il piccolo, bisogna metterlo sempre a pancia in su e mai a pancia sotto per evitare il soffocamento o il fenomeno della morte in culla.
Intorno al 4-6 mese il neonato inizia a dormire senza svegliarsi la notte, in questo periodo è molto importante regolare gli orari. Sgarrare ogni tanto è concesso, ma in generale bisogna tendere a regolarizzare gli orari: ora in cui lo si mette a dormire, ora in cui lo si sveglia e ora in cui gli si dà da mangiare.
Continuare a dare il biberon dopo i 4-6 mesi ogni qual volta il bambino si sveglia durante la notte innesca un processo negativo, rischia cioè di diventare il mezzo esclusivo per addormentarsi e aumenta la probabilità che il bambino si svegli perché abituato a bere durante la notte.
Se il bambino ha difficoltà ad addormentarsi potrebbe essere utile instaurare un rituale fisso da associare con il momento per rilassarsi ed andare a dormire. Cantare una ninna nanna o effettuare le operazioni di pulizia, (bagnetto, cambio pannolino, ecc.).
Sarebbe opportuno mettere il piccolo nel lettino o nella culla ancora sveglio e lasciargli il tempo di addormentarsi da solo. Il fatto che il bimbo si muova o piagnucoli non significa che voglia essere preso in braccio, se lo preveniamo correndo da lui, poi imparerà a utilizzarlo come ‘tattica‘.
Dopo i 6 mesi se il bambino chiama o piange bisognerebbe aspettare almeno 30 secondi prima di entrare nella stanza (o fargli percepire la nostra presenza) tranquillizandolo con il minimo di interazione reciproca ed uscendo dalla stanza quando è ancora sveglio. Ad ogni chiamata successiva bisognerebbe allungare gradualmente l’intervallo di tempo passando a 1 minuto, poi 2 minuti e così via, finché il bambino si addormenta da solo.
La cosa più importante è non farsi prendere dai sensi di colpa se il bambino piange e voi non intervenite, non creerete nessun trauma psicologico a vostro figlio e se sarete costanti otterrete il risultato aspettato.

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