Fecondazione assistita, la Legge 40 torna alla Consulta

immagine della fecondazione
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La legge 40 proprio non piace! Il tribunale di Firenze ha sollevato il dubbio di costituzionalità sulla norma che vieta l’inseminazione di ovuli e seme da donatori esterni alla coppia. Così facendo la legge 40 torna alla Corte Costituzionale.
La decisione è stata resa nota dagli avvocati Filomena Gallo e Gianni Baldini che difendono la coppia che ha presentato ricorso per poter effettuare la terapia in Italia.

I coniugi, dopo le fallimentari cure in Svizzera e in altri paesi europei, hanno deciso di chiedere l’assistenza all’associazione Luca Coscioni.
L’uomo soffre di infertilità, e più specificatamente manca di spermatozoi, causata da terapie fatto durante l’adolescenza.
I giudizi hanno accolto i rilievi di ‘manifesta irragionevolezza del divieto assoluto di PMA eterologa per l’evidente sproporzione mezzi fini ‘ e, sopratutto, di ‘ illegittima intromissione del legislatore in aspetti intimi e personali della vita privata’.

Lo stesso avvocato della coppia, Baldini, ha spiegato che la sentenza è coerente con gli ultimi pronunciamenti in materia e rietiene che l’articolo relativo al divieto di fecondazione eterologa sia contrario alla Costituzione.
Ma c’è di più, sempre secondo l’avvocato, è contrario anche alla Corte europea dei diritti dell’uomo che ha pronunciato il suo parere negativo su una recente sentenza sul divieto di eterologa in Austria. E si sa, secondo il Trattato di Lisbona, le decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo sono direttamente applicabili negli Stati membri.

Questo non è l’unico stop che questa legge subisce: già nell’aprile del 2009 i giudizi costituzionali avevano bocciato sia l’articolo 14, comma 2, che consentiva un unico e contemporaneo impianto di embrioni, e comunque non superiore a tre e il comma 3 dello stesso articolo dove non prevedeva che il trasferimento degli embrioni dovesse essere effettuato senza pregiudizio della salute della donna.

Naturalmente si è sollevato il solito vespaio di polemiche e giudizi.
La prima dichiarazione è del sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, sostenitrice della L.40, e quindi delle restrizioni alla fecondazione eterologa, che ha dichiarato che i giudici vogliono ritornare al Far West.
‘L’eterologa – ha detto il sottosegretario – ha prodotto un mercato internazionale degli ovociti anche con connotazioni razziste e sfruttamento di giovani donne che hanno portato anche alla morte’.

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