Michelle Obama vieta Facebook alle figlie

Michelle Obama vieta Facebook alle figlie
Michelle Obama vieta Facebook alle figlie

Facebook vietato per le figlie del presidente Barack Obama, almeno fino a quando non saranno più grandi. Lo ha dichiarato la First Lady Michelle Obama in una recente intervista al canale Nbc. Il divieto della First Lady giunge in un momento in cui i bambini iscritti a Facebook sono sempre più piccoli.

Secondo Michelle, infatti, le sue bambine Sasha e Maila, rispettivamente di 9 e 12 anni sarebbero davvero troppo giovani per Facebook così almeno per il momento il più popolare fra i social network sarà bandito dai loro giochi.

Secondo la moglie del presidente degli Stati Uniti l’utilizzo dei social network, in modo particolare di Facebook da parte degli utenti più giovani non è affatto una cosa auspicabile e durante la sua intervista alla Nbc ha mostrato tutta la sua contrarietà dichiarando: ‘Non sono una grande fan dei ragazzini che usano Facebook‘.
Il giornalista che l’ha intervistata, ha anche chiesto a Michelle se alle sue figlie sarà concesso di iscriversi ai social network alla fine del mandato presidenziale del padre, sottintendendo che potesse esserci una qualche relazione fra tale proibizione e il ruolo non sempre semplice di ‘figlie del presidente‘. Ebbene, Michelle Obama ha risposto: ‘Dipende da quando lasceremo la Casa Bianca, e da quanti anni avranno ‘ sottolineando ancora una volta che per lei si tratta di una mera ‘questione educativa’.
Secondo uno studio condotto negli Stati Uniti, il 33% delle madri ha postato fotografie del proprio figlio su internet, mentre il 34% avrebbe messo addirittura le ecografie fatte durante la gravidanza il che vuol dire che il 92% dei bambini americani, entro e non oltre, i due anni di vita ha già qualche forma di presenza online.
Proprio in tema di nuove tecnologie le idee della First Lady rispecchiano molto da vicino quelle del presidente Obama che più volte ha preso posizione criticando l’industria dei videogame e dei gadget come IPade iPhone che, secondo il Presidente, possono trasformare l’informazione in un diversivo, una forma di intrattenimento, piuttosto che uno strumento di responsabilizzazione o un mezzo di emancipazione.
Inoltre, l’approccio precoce alla tecnologia da parte dei bambini rischia di minare il loro sviluppo. Gli psicologi sono concordi nel ritenere che i bambini hanno bisogno di esplorare prima il mondo reale e soltanto dopo quello virtuale.

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