Ostetriche: mamme, attenzione alla sindrome burn out

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Mamme e future mamme, come sappiamo, come andrà il parto, a parte le scelte che faremo noi, sarà anche un po’ una questione di fortuna. A partire dal fatto che non potremo scegliere se fare un parto cesareo o quello naturale fino all’ultimo, perchè ovviamente dipenderà da molti fattori, ma anche gli incontri che faremo nell’ospedale in cui saremo accolte daranno un’impostazione importante all’intera ‘avventura’. Le ostetriche, i medici e tutti gli addetti ai lavori che incontreremo avranno un ruolo molto importante per tutto quello che riguarderà la degenza pre-parto, il travaglio, il vero e proprio parto e tutta la fase che ne seguirà, compreso l’allattamento. Qui vi parlerò di una sindrome di cui possono soffrire alcune ostetriche o medici ospedalieri che dovete assolutamente conoscere per essere preparate e non restarci male a seguito di comportamenti scortesi e scostanti nei vostri confronti.

Ho pensato di parlarvi della sindrome di burn out perchè ho vissuto un’esperienza di persona che mi ha davvero toccato ed avrebbe potuto influenzare negativamente l’allattamento naturale al mio bambino. E’ un disturbo che colpisce colpisce le persone che esercitano professioni d’aiuto verso gli altri, è una sindrome da stress una sorta di esaurimento emotivo. Solitamente le persone colpite da questo disturbo sono: educatori, insegnanti, poliziotti, poliziotti penitenziari, vigili del fuoco, carabinieri, sacerdoti e religiosi, assistenti sociali e anche, ed è questo quello di cui vi parlavo medici di base, infermieri, operatori assistenziali, tecnici di radiologia medica, fisioterapisti, anestesisti, medici ospedalieri e ostetriche. Queste figure sono caricate da una duplice fonte di stress: il loro stress personale e quello della persona aiutata.

Queste persone quando hanno a che fare con il ‘cliente’, nel nostro caso la paziente, sono nervosi, negativi e tendono ad abbattervi in tutti i modi. Oltre ad aver incontrato personalmente delle persone scortesi a livello troppo personale per poter essere solo burbere, mi è stato raccontato di ostetriche che dicono alle neo mamme che ‘non potranno mai allattare con un capezzolo così piccolo’ oppure che ‘non saranno mai in grado di crescere un figlio’, affermazioni fuori della norma che però, dette ad una donna che ha appena partorito, e che sta sperimentando il suo essere mamma per la prima volta e per cui le persone che la circondano, che le danno consigli, gli esperti del settore, saranno fondamentali sia a livello pratico che psicologico, sentirsi dire delle cose del genere potrebbe essere decisivo per un approccio negativo alla maternità.

Le ostetriche sono le figure più vicine alla donna, durante la gravidanza, durante il parto e il post parto, spesso si incontrano donne con un grande cuore ed un’enorme professionalità, che sanno consigliare cose che un uomo o un medico non arriverebbero a dirti. Hanno tatto, sono donne, amano i bambini e le madri. Conoscendo la sindrome di burn out potrete evitare di cadere in un circolo vizioso che vi farà sentire insicure e non adatte a ‘fare le mamme’ e scegliere coscientemente cosa ascoltare e cosa no a seconda della persona che avrete davanti.

Per concludere, una buona ostetrica fa l’80% % di un buon parto, vedrete che la incontrerete!

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