Poesie per bambini sul rientro a scuola

rientro a scuola
rientro a scuola

Eccoci giunti anche quest’anno alla fine dell’estate, il rientro a scuola si avvicina, molti bambini non vedono l’ora che arrivi il primo giorno di scuola, altri invece sono un po’ tristi. Sia in un caso che nell’altro sarà di certo carino leggergli una filastrocca per addolcire il rientro, una bella poesia in rima per bambini sul rientro a scuola dopo l’estate.

Ecco tre filastrocche sul rientro a scuola da non perdere, perchè come sempre prendere la vita in rima rende tutto più allegro e più leggero.

Si ritorna a scuola di Sophie Arnould

Marianna
si mette una gonna,
si mette un maglione,
si infila i calzini
e fa colazione
con fette biscottate e marmellata
per cominciare bene la giornata.

Si avvia di buon passo
e col cuore in gola,
perché stamattina
comincia la scuola.

Marianna,
nella sua cartella
ha messo i pastelli,
l’astuccio, i quaderni,
i libri ed i righelli,
e aggiunge anche uno spuntino
per la merenda di metà mattino.

Marianna
Sulla porta
l’accoglie la bidella:
-Svelta Marianna!
Suona la campanella-.

Cosa mi serve

Questa mattina nello zainetto
sai tu che cosa ci metto?
Non i quaderni e l’astuccio firmato,
né per merenda, il cioccolato.
Prova a guardare con attenzione,
vi troverai forse un pallone?
Quel che mi serve per questa avventura
sarà per te novità sicura:
un fascio lucente di FANTASIA,
un pizzico o più di ALLEGRIA,
tanta AMICIZIA da regalare
e tanta VOGLIA di IMPARARE!

Filastrocca del primo giorno di scuola di Simona Maiozzi

Son tre notti che non dormo
perché penso al ‘primo giorno’
Mi sono svegliato presto al mattino
e ho già indossato il grembiulino,
mentre faccio colazione
sento mamma in apprensione
‘Svelto svelto il tempo vola:
non vorrai far tardi a scuola!’ Mi rincuora il mio papà
che mi bacia e se ne va:
nella tasca ho il fazzoletto,
la merenda nello zainetto,
ora son pronto, possiamo uscire (ma io tornerei volentieri a dormire…)
Prendo per mano la mamma mia
(ma sento un po’ di nostalgia)Sul portone la bidella
suona già la campanella
i bimbi grandi entrano in fretta la maestra è lì che aspetta ‘Mamma!’ imploro ‘stammi vicina’ Lei mi sussurra ‘Non vado in Cina!
La scuola è un bel divertimento e, sono sicura, sarai contento!’
La maestra mi viene vicino
‘Come ti chiami bel bambino? Lei mi sorride dolcemente
(ma questa scuola non mi piace per niente…)
La mamma mi bacia e mi rassicura
(certo la vita è proprio dura…) Insomma mi arrendo, se devo …resto!
Saluto la mamma con un gesto
Ma quando la vedo al portone andare via mi viene una grande malinconia,
mi viene da piangere, son disperato,
mi sento solo e abbandonato.
Mi guardo in giro: lì c’è un bambino
che mi sorride e fa l’occhiolino
e mentre un altro mi fa la linguaccia
una bambina forte mi abbraccia.
Mi chiede ‘Sei nuovo, non ti senti bene?
Dai, vieni, ti passa giocando insieme’
E la maestra passando per caso mi fa una carezza proprio sul naso.
Faccio ancora un po’ di lagna
ma la bambina mi accompagna
alla casetta per fare il caffè
poi lei è la regina e io faccio il re.
Poi c’è la merenda ‘Mmh! Che appetito!
E questo spuntino è davvero squisito’
Poi si va in bagno, com’ è carino!
È in miniatura piccino piccino.
E poi la maestra ( è un vero mito)
mi fa dipingere… con il dito!!!
(e per dimostrare il mio gradimento io mi pitturo fino al mento)
Ma non è finita! Dopo cinque minuti
noi ci mettiamo tutti seduti.
La maestra ci legge un bel libro di gnomi
e dopo giochiamo a dirci i nomi.
Ma un certo punto (sul più bello) Ecco che suona un campanello
Drinnn! E’ già finito il primo giorno? Beh, mica male…domani ritorno.

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