Storm, il bambino asessuato nato in Canada

maschio o femmina
maschio o femmina

Il suo nome è Storm, è un bambino (o una bambina) nata in Canada che crescerà senza sapere di che sesso è. Mi spiego, i due genitori hanno già avuto due figli e hanno cercato di crescerli senza alcun preconcetto dettato dagli usi culturali del loro paese e della loro società, loro credono che debbano essere i bambini a scegliere quello che è meglio per loro, infatti dicono che uno dei bimbi amerebbe molto più il rosa che l’azzurro, questo anche perchè nessuno lo ha mai influenzato suggerendogli il colore giusto per un maschietto. Per Storm però l’esperienza sarà ancora più drastica, lui/lei non saprà di che sesso è quindi dovrà scoprire tutto da solo/a.

Si chiamano Kathy Witterick e David Stocker e sono oggi definiti la coppia ‘più politicamente corretta del mondo’ perchè credono che avere dei pregiudizi limiterebbe una crescita libera e cosciente dei bambini sostenendo che la decisione di non far sapere il sesso di Storm ‘è un omaggio alla libertà di scelta contro ogni limitazione, una presa di posizione a favore del mondo che Storm potrebbe trovare in futuro: un luogo più progressista di ora’.

I genitori di Storm hanno deciso di informare del sesso del bambino/a solo i fratelli, un amico di famiglia e le ostetriche che hanno effettuato il parto in casa. Non tutti sono d’accordo però infatti i nonni sarebbero alquanto risentiti di questa decisione. Il problema più grande si avrà al momento dell’inserimento scolastico.

Cosa ne pensate? E’ giusto influenzare i propri figli? Io credo che poter trasmettere ai figli i nostri valori culturali sia importante per dargli un certo senso di appartenenza che volente o nolente sostiene la psiche umana. L’importante, più che non trasmettere (pre)concetti, sarebbe il fatto di far crescere i bambini facendogli capire che sono liberi di scegliere quello che più si avvicina al loro essere.

In sostanza io penso che altro che genitori ‘politicamente corretti’, sembrano un po’ gli untori della democrazia americana. Io gli risponderei un po’ come fece Giovannino Perdigiorno con le parole di Gianni Rodari quando si trovò a viaggiare nel paese degli uomini a vento: ‘Presto, -pensò tra sè- fuggi col vento in poppa: di gente fatta così ne ho già veduta anche troppa…’.

Impostazioni privacy