Matrimonio e separazione lo stesso giorno, quando si dice ‘sì’ con troppa leggerezza

Matrimonio e separazione lo stesso giorno, quando si dice 'sì' con troppa leggerezza
Matrimonio e separazione lo stesso giorno, quando si dice 'sì' con troppa leggerezza

Si sposano e si separano lo stesso giorno, a qualche ora dalla solenne promessa di amarsi e onorarsi tutti i giorni della loro vita. E’ successo nel 2010, non ad una, ma a ben due coppie di celebrare il matrimonio in chiesa e chiederne l’annullamento dopo qualche ora.

I due casi sono stati citati durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario del tribunale ecclesiastico del Piemonte.
Le nuove cause di nullità di matrimonio nel 2010 sono state 127, in leggera ripresa (+7 per cento) rispetto all’anno prima — ha spiegato don Ettore Signorile, vicario giudiziale — Il quadro generale negli anni è di calo delle cause, anche nelle altre regioni: dipende in parte dalla secolarizzazione e dal calo dei matrimoni‘.

Torino segue la stessa tendenza di Milano e di altre grandi città dove negli ultimi dieci-quindici anni i matrimoni di rito cattolico si sono dimezzati. ‘I casi di nullità conclusi dal tribunale nel 2010 sono stati 158, di cui 125 in modo affermativo‘, ha detto il vicario. Tra le motivazioni quasi si equivalgono i ‘difetti del consenso e quello delle simulazioni, cioè quando si contrae il matrimonio rifiutando requisiti essenziali‘. Ad esempio, se si esclude l’indissolubilità o la volontà di avere figli.
Poi ad un certo punto il vicario cita lo strano caso di due coppie che si sono sposate e lasciate nello stesso giorno, a distanza di poche ore. ‘Nel 2010 due matrimoni si sono conclusi il giorno delle nozze. Sono in crescita anche i motivi legati a problemi di natura psicologica: ci sono state unioni in presenza di gravi patologie psichiatriche, che andavano segnalate prima della celebrazione. In generale nel 2010 è emerso un mondo di gravissime sofferenze: raptus, tentativi di suicidio, dipendenze dall’alcool, dalle droghe, dal gioco d’azzardo. Ci sono anche le nuove dipendenze, come quella da internet‘.
A richiedere l’annullamento delle nozze sono per il 35,8 per cento impiegati, segue un 15,7 per cento di operai e un 12,8 per cento di liberi professionisti. Il 78.9 per cento delle coppie non ha figli.
L’arcivescovo Nosiglia ha ricordato l’importanza della vicinanza della Chiesa. ‘Dobbiamo aiutare le famiglie in crisi, prevenire è meglio che curare. Certo, a volte ci sono casi che non si possono risolvere. Però alle famiglie dico: non esasperate le difficoltà, provate a farvi aiutare. Nella nostra società a volte le scelte sono fatte un po’ superficialmente‘. Sia Nosiglia che Signorile hanno sottolineato l’importanza di prepararsi alle nozze. ‘Si dice che il buon vino si fa prima in vigna e poi in cantina, e cosi è per il matrimonio‘, ha detto il vicario giudiziale.

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