Anoressia sessuale: giovani a rischio, il web tra le cause

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Anoressia sessuale: i giovani sono a rischio, lo dimostra un’indagine che mette in evidenza un rapporto con la sessualità sempre più problematico. Una delle cause correlate a questa sorta di anoressia del desiderio è il web. Quando il desiderio svanisce possiamo parlare di anoressia sessuale, detta anche Disturbo da Desiderio Sessuale Ipoattivo, una mancanza di appetito sessuale che influenza il normale stato psicofisico. L’anoressia sessuale appare un disturbo sempre più frequente, soprattutto tra le nuove generazioni, che mette in crisi il normale stimolo del desiderio sessuale creando un nuovo campo, parallelo ma altrettanto pericoloso rispetto all’anoressia nervosa. La sensazione di un controllo esasperato si sovrappone alla sensazione di una fame vorace quanto totale, che annienta ogni altro pensiero: l’anoressia sessuale presenta un disturbo persistente e ricorrente, in cui l’individuo si sente asessuato, perde interesse nella ricerca del partner, non cerca gratificazioni in questo senso nonostante gli stimoli, non è motivato a cogliere l’occasione di un rapporto sessuale.

Tra le cause alla base dell’insorgenza sempre più frequente dei casi di anoressia sessuale si troverebbe l’assidua frequentazione di siti web pornografici.

E’ la Società Italiana di Andrologia Medica e Medicina della Sessualità Siams, presieduta dall’andrologo Carlo Foresta, a dare l’allarme, durante un convegno tenutosi ad Abano Terme nel quadro del XXVI Convegno di Medicina della Riproduzione.

‘Negli ultimi mesi abbiamo trattato un numero sempre crescente di casi di giovani fra i 20 e 25 anni che lamentavano un calo drammatico del desiderio, senza però avere evidenti problemi di salute’ ha spiegato l’esperto, mettendo in luce una malattia che coinvolge sempre più vittime.

I dati raccolti parlano di un 29% degli internauti dedito alla frequentazione di siti web legati alla pornografia: secondo i medici la categoria più a rischio è rappresentata dai giovanissimi.

Grazie a una serie di interviste mirate è emerso che la maggior parte di loro ha fatto un uso, eccessivo e costante, fin dalla prima adolescenza, di pornografia online, trascorrendo molte ore davanti a video hot o in chat.

‘I ragazzi iniziano molto presto a vedere scene pornografiche su Internet, verso i 15-16 anni, proprio nel momento in cui avviene la maturazione sessuale a livello cerebrale’: secondo gli studi nelle menti così giovani questa sovraesposizioni a immagini hard interrompe il processo che integra la sessualità con l’affettività.

Attraverso la sovra produzione di immagini legate a temi porno si va dunque incontro ad una vera e propria assuefazione, che conduce facilmente al disinteresse, fino a forme di anoressia sessuale.

L’eccessiva violenza dei video presenti sul web contribuiscono a un inaridimento della fantasia, elemento invece fondamentale all’interno di una relazione a due equilibrata.

Lavoro, stress, eventi drammatici oltre all’incapacità di esplorare con la dovuta calma e serenità le questioni del cuore, contribuiscono ad inquinare una sfera affettiva improvvisamente problematica.

‘Il recupero della dimensione intima diventa molto difficile e la mancanza completa di intimità rivela un profondo difetto di comunicazione nella coppia. L’inibizione del desiderio è un fenomeno meno esclusivamente femminile di quanto si pensi: al contrario sono proprio gli uomini ormai a sottrarsi, fisicamente ma anche psicologicamente, per le richieste contraddittorie delle partner che vogliono un uomo dolce e remissivo di giorno e aggressivo e dominante tra le lenzuola’ dicono gli esperti. E i un mondo dominato dalla logica social network improvvisamente è proprio la comunicazione ad eclissarsi.

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