Elettrocardiogramma: come si esegue

elettrocardiogramma
elettrocardiogramma

Come si esegue l’elettrocardiogramma? L’elettrocardiogramma può essere eseguito sia a riposo che sotto sforzo. Si tratta di un esame non invasivo, indolore e privo di rischi. Ma, cosa rivela questo strumento diagnostico? E, quali altri esami sono possibili per la rilevazione delle anomalie del battito cardiaco?

Come si esegue

Come si fa l’elettrocardiogramma? L’elettrocardiogramma (o ECG) classico si esegue in posizione supina. Al paziente vengono applicati degli elettrodi che hanno lo scopo di registrare le variazioni di carica elettrica che corrispondono alle varie fasi dell’attività del muscolo cardiaco. In particolare, alcuni elettrodi vengono posizionati sul torace, mentre altri vengono messi sulle braccia e sulle gambe. Questo tipo di elettrocardiogramma detto “a riposo” monitora la funzionalità del cuore in queste circostanze, ma non sotto sforzo. Alcune anomalie, però, potrebbero insorgere proprio in questi casi o in particolari momenti della giornata. Per questo, oltre all’elettrocardiogramma a riposo, si può fare quello da sforzo. Quest’ultimo può essere eseguito sia durante uno sforzo fisico (elettrocardiogramma durante sforzo) che dopo uno sforzo fisico (elettrocardiogramma dopo sforzo). La prima situazione si ottiene facendo pedalare il soggetto al cicloergometro o facendolo camminare sul tapis roulant a velocità crescenti, registrando contemporaneamente l’ECG. La seconda situazione è classica nelle visite di idoneità sportiva, in quei centri dove si effettua la cosiddetta prova del cubo. Infine, poiché alcune anomalie possono verificarsi in momenti diversi da quello dell’esecuzione di questi esami, può eseguirsi anche un esame ulteriore, cioè l’Holter. Questo particolare ECG è una metodica diagnostica utilizzata per monitorare l’attività elettrica del cuore durante un intervallo di tempo più o meno lungo, solitamente corrispondente a 24-48 ore, sino ad un massimo di sette giorni. Per questo, vengono applicati al paziente gli elettrodi e l’apposito misuratore, che vanno tenuti ininterrottamente per lo stesso periodo.

Quando farlo

La visita cardiologica con l’elettrocardiogramma viene consigliata nei casi in cui si avvertano: dolore toracico, respirazione faticosa a riposo o sotto sforzo, svenimento, giramenti di testa, palpitazioni e senso di spossatezza. Attraverso questo esame è possibile diagnosticare alcune patologie cardiache come: l’ipertensione arteriosa, la valvulopatia mitralica e la valvulopatia aortica (le malattie che riguardano le valvole cardiache), lo scompenso cardiaco, le fibrillazioni, le aritmie cardiache e l’extrasistole.

Impostazioni privacy