Glicemia alta: sintomi, valori e cosa mangiare

Glicemia alta, sintomi, valori e cosa mangiare
Glicemia alta, sintomi, valori e cosa mangiare

Quali sono i sintomi e i valori da tenere sotto controllo in caso di glicemia alta? Cosa mangiare per abbassarla? Si parla di glicemia alta, o iperglicemia, quando nel nostro sangue la concentrazione di glucosio risulta essere superiore alla norma, non senza provocare disturbi e scompensi all’organismo in genere. Spesso l’iperglicemia è esclusivamente associata al diabete, ma è anche vero che una concentrazione importante del glucosio nel sangue può dipendere anche da altri fattori.

Glicemia alta: le possibili cause e i sintomi da monitorare

Le cause della glicemia alta sono diverse. Oltre al già accennato diabete mellito si può trattare di iperglicemia da stress (che si verifica in condizioni di stress fisico severo come durante un’infezione, una grave malattia, dopo un intervento chirurgico o al limite dopo lo sport), di iperglicemia da farmaci (tra quelli che aumentano la concentrazione di glucosio nel sangue, i beta bloccanti, i diuretici tiazidici, la niacina, l’ormone della crescita, gli inibitori della proteasi, la pentamidina, l’asparaginasi ed alcuni antipsicotici), di iperglicemia legata al brusco cambiamento di abitudini comportamentali (ad esempio, ridurre bruscamente il livello di attività fisica praticato abitudinariamente o consumare un pasto ricco di carboidrati contribuisce, soprattutto nel paziente diabetico, ad elevare la concentrazione di glucosio nel sangue, ecco perché alcuni soggetti potrebbero registrare alti livelli di glucosio a cena, la sera, o dopo pranzo). Una leggera iperglicemia si registra spesso anche in gravidanza e in questo caso diventa fondamentale monitorare la situazione per evitare una degenerazione in diabete gestazionale. Per quanto riguarda, invece, i sintomi della glicemia alta essi sono per lo più: aumento del senso di fame e sete durante la giornata, aumento della quantità di urina emessa, perdita di peso, senso di affaticamento, nausea e vomito, sonnolenza, arrossamento e disidratazione cutanea, scarsa ed alterata secrezione salivare, alito acetonemico (dal caratteristico odore di frutta matura) e le infezioni da candida. I sintomi vanno riportati al medico indicando anche il momento della comparsa, ad esempio se si verificano prima di cena. Tra i rischi della glicemia alta anche il coma e addirittura la morte, ma si tratta di rischi più che remoti quando il problema è tenuto sotto controllo.

Glicemia alta, cosa mangiare per abbassarla

I valori di glucosio che dovrebbero considerarsi preoccupanti sono quelli superiori a 110 mg/dl. I valori superiori a 126 mg/dl caratterizzano già la condizione diabetica (il test ematico va eseguito sempre al mattino e a digiuno). I valori vanno a volte riguardati anche con l’insulina e i trigliceridi, eventualmente alti. Ma cosa mangiare per abbassare la glicemia? La dieta è molto importante in caso di iperglicemia ed è il medico che la suggerisce caso per caso. Come indicazione generale tra gli alimenti da evitare ci sono: zucchero, miele, prodotti dolciari raffinati ad alto contenuto glucidico e lipidico (biscotti, snack, merendine, gelati, dolci preconfezionati, cornetti, paste), cioccolato, marmellata, primi piatti elaborati preparati con condimenti grassi (lasagne, tortellini, cannelloni, risotti ecc.), pizze elaborate, sostituti del pane con grassi aggiunti e sale (crackers, grissini, panini all’olio, focacce), frutta secca (pinoli, castagne, mandorle, noci, arachidi, datteri ecc.), avocado, frutta sciroppata, banane, mandarini, uva, melograno, fichi, cachi o loti, i succhi di frutta e le bevande zuccherate in genere. Gli alimenti consigliati nella dieta per abbassare la glicemia, invece sono: primi piatti semplici, pasta e riso, meglio integrali abbinati per esempio a pomodoro, tonno e verdure (non esagerare con le dosi di pasta e riso), bevande non zuccherate, bevande light, frutta e verdura ad eccezione di quella presente nella lista degli alimenti sconsigliati (le carote, ad esempio, al contrario di quanto molti credono, possono essere consumate tranquillamente).

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