Mangiare poco allunga la vita grazie alla molecola Creb1

mangiare poco
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Al contrario di quello che si è sempre detto, soprattutto nelle precendenti generazioni, mangiare tanto non allunga la vita. Le zie e le nonne sono sempre pronte a rimpinzarci per farci essere più sane, ma non sarebbe questa la soluzione migliore per vivere più a lungo. Una conosciutissima ricerca svolta agli inizi degli anni settanta da Alexander Leaf affermava che mangiare poco allunga la vita, oggi delle recenti ricerche lo confermano.

Il risultato della credenza che mangiare molto fa bene ha portato ad un tasso di sovrappeso e di obesità che supera il 30% della popolazione, per non parlare di tutte le malattie correlate ad avere dei chili di troppo.

Come dicevo, agli inizi degli anni settanta il famoso medico Alexander Leaf, svolse uno studio per identificare quali fossero le popolazioni più sane e longeve del pianeta. Il risultato fu stupefacente, infatti Leaf scoprì tre zone del nostro pianta in cui gli abitanti diventavano vecchi in piena salute superando di gran lunga i cento anni, questi luoghi erano: la valle di Vilcabamba nell’Equador, la regione di Hunza in Pakistan e la regione dell’Abkhazia, nel Causaso.

Successivamente il dr. Leaf svolse ulteriori ricerche per capire quali fossero i motivi di questa longevità e ne dedusse che il primo metodo per vivere più a lungo è quello di tenere un alimentazione basata quasi esclusivamente su frutta, verdura, cereali, legumi e noci, tenere una dieta molto varia che non superi le 1.200 – 1.500 calorie al giorno, contro le 2.500 calorie dell’americano medio.

Oggi un’equipe dell’Università Cattolica di Roma ha scoperto l’esistenza della Creb1, una molecola che si attiva con una dieta a basso contenuto calorico. Il compito di questa molecola consiste nel guidare altri geni importanti per la longevità e per il buon funzionamento del cervello.

Già diverse ricerche avevano considerato che l’obesità porterebbe ad un rallentamento e ad un invecchiamento precoce delle funzioni del cervello ma la scoperta di questa molecola lo conferma ancor di più.
La Creb1 regola anche molte importanti funzioni cerebrali come la memoria, l’apprendimento e il controllo dell’ansia, secondo i ricercatori, la sua attività diminuisce, o viene compromessa, dall’età che avanza. L’assumere meno calorie potenzierebbe però la capacità delle sinapsi dei neuroni di memorizzare le informazioni e molto altro grazie appunto alla presenza della molecola Creb1.

Quante calorie bisognerebbe assumere giornalmente per avere una giusta quantità di Creb1 e dunque potenzialmente vivere più a lungo? Gli scienziati suggeriscono un 30% in meno di quelle consigliate di solito. Su un’alimentazione di circa 2.000 calorie, si parla di 1.400 calorie al massimo.

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