Amore e sesso non sono sempre positivi, capita di venire infastidite, al femminile perchè in media sono le donne che subiscono maggiormente, non si arriva alla violenza ma bastano le molestie per rendere difficile ogni attimo della giornata. Un indagine condotta dall’Istat rivela che in Italia circa la metà delle donne di età compresa tra i 14 e i 65 anni ha subito delle molestie a sfondo sessuale e il luogo dove maggiormente questo accade è durante il lavoro. Un dato di cui dobbiamo vergognarci, il primato spetta alla regione Piemonte, si parla di fenomeno in aumento anche se ho il sospetto che in aumento siano le denunce, solitamente la donna, purtroppo subisce in silenzio.
Le più colpite sono le donne più giovani, istruite, i reati sono molestie verbali, stalking, pedinamento e esibizionismo, infatti in media il molestatore si comporta in maniera scontata: apprezzamenti verbali, battute pesanti e allusive, linguaggio volgare, richieste implicite o esplicite di rapporti sessuali, spesso accompagnati a veri e propri ricatti sulla carriera.
La legge non aiuta, è bene sottolinearlo, un generico reato di molestia è punito con una contravvenzione, una sorta di multa. Per questo, e per non arrivare a lasciare il posto di lavoro, gli esperti suggeriscono alle donne alcuni comportamenti per difendersi e sopravvivere, anche se l’idea di sopravvivere mi irrita parecchio:
Il molestatore è malato
Partiamo da un’ovvia verità: chi molesta è malato, e come tale va considerato, il suo voler esercitare un potere di dominio non è sano e la donna forte, psicologicamente in equilibrio, senza paura lo intimorisce.
Come tenere a bada un molestatore
Non cedere ai suoi ricatti, cercare di capire se si comporta nel medesimo modo anche con altre donne, l’unione fa la forza, evitare di mostrare che hai paura, anche se direttamente superiore, dal punto di vista lavorativo, non cedere mai alle sue pressioni.
Cosa dice la legge
Oltre alla possibilità di rivolgersi a un Centro Antiviolenza del luogo, al Sindacato o un legale, è possibile contattare i Comitati per le Pari Opportunità previsti in quasi tutti i contratti di lavoro, istituiti con la legge n. 125 del 10 aprile 1991 che prevedono ‘Azioni positive per la realizzazione della parità uomo-donna nel lavoro’, ai quali è stato affidato il compito di affrontare anche il problema delle molestie sessuali in ambito lavorativo; Inoltre l’art. 2087 del Codice Civile prevede di chiamare in causa il datore di lavoro per gli obblighi che ha di garantire l’integrità fisica e morale di tutti i suoi dipendenti e il mantenimento della serenità nel luoghi di lavoro.
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