Il vostro lui è un bambinone viziato che non perde occasione per decantare le doti della mammina? Avete a che fare con un mammone. Non che sia una grossa disgrazia, ma se volete evitare inevitabili attriti è opportuno che impariate esattamente cosa fare se lui è un mammone.
I mammoni di per sé sono una categoria innocua, nulla a che vedere coi bugiardi e i traditori per intenderci, ma alcuni loro comportamenti possono risultare fastidiosi al limite dell’esasperazione, ecco perché è importante sapere cosa fare se lui è un mammone.
Giocare d’anticipo, sapendo con chi si ha a che fare, è la prima regola per non essere spinte sull’orlo di una crisi di nervi. Per cui sappiatelo prima: i mammoni non hanno mai lavato un piatto, mai avviato la lavatrice, mai steso i panni o lavato un calzino. La mamma li ha dispensati da queste fastidiose incombenze casalinghe dando per scontato che sarebbero state loro a prendersi cura per tutta la vita del loro cucciolo. Adesso siete arrivate voi e lui vi ha scambiate per una colf. Se lo fa non è certo per maschilismo, ma perché non ha avuto altri modelli se non quello della donna che si prende incondizionatamente cura di lui.
Evitate di pronunciare frasi da donna isterica del tipo: ‘questa casa non è un albergo‘ o ‘mi hai scambiata per una sguattera‘. Non capirebbe e non servirebbe. Cercate piuttosto di fargli capire che in casa è giusto collaborare, spiegandogli come fare certi lavoretti se non li ha mai fatti prima e offrendovi di svolgere anche compiti che tradizionalmente spettano a lui. In questa maniera avrà la sensazione che si stia stabilita una sorta di parità tra di voi e non quella che lo vogliate mettere ai lavori forzati.
Altro aspetto con cui dovrete familiarizzare se vi siete innamorate di un mammone è l’inevitabile e reiterata citazione delle abilità culinarie della mamma ogni volta che gli mettete nel piatto qualcosa cucinato da voi con le vostre manine. ‘Ma mia madre lo fa cuocere di più‘, ‘ma mia madre l’aglio non lo mette‘…diventeranno i naturali refrain delle vostre cenette. Cercate di non perdere la pazienza e soprattutto di non inveire al grido di ‘allora vai a mangiare da tua madre‘ sia perché esiste il rischio che lo faccia davvero, sia perché non vi aiuterà a risolvere il problema. Piuttosto tirate un lungo sospiro di sollievo ed esclamate serafiche: ‘la prossima volta vedrò di farlo cuocere di più allora‘ o ancora ‘proverò a non mettere l’aglio se non è di tuo gradimento‘ e infine il tocco di maestria assoluto: ‘chiederò a tua madre dei consigli per migliorare!‘, il tutto accompagnato da grandi e generosi sorrisi ovviamente!
Se nonostante tutte le precauzioni del caso lui dovesse continuare con la solfa che la sua mamma è la cuoca numero uno, fategli notare con un atteggiamento serio, ma calmo e improntato alla riflessione che non è corretto da parte sua che vi paragoni costantemente a sua madre, che siete donne diverse e che avete ruoli diversi nella sua vita e che deve fare uno sforzo nel cercare di comprendere questa importante differenza.
Non siate troppo esigenti, la crescita e l’affrancamento dalle gonne di mamma sono processi lunghi, che richiedono tempo. Fategli notare sempre dove sbaglia, ma con dolcezza, e non prendetevela troppo se esce senza avere rifatto il letto, dovete solo cercare di essere una mamma dal polso più fermo e deciso rispetto alla precedente…