Da cosa dipende l’orientamento sessuale? Eterosessualità, omosessualità e transessualità differiscono tra loro per l’attrazione nei confronti di sessi diversi. Se gli etero sono attratti dal sesso opposto, gli omosessuali sono attratti dallo stesso sesso mentre in transessuali possono provare attrazione per entrambi i sessi. La distinzione di massima è questa ma volendo entrare nello specifico, ci sono ulteriori aspetti da considerare, cerchiamo di saperne di più.
Esistono diverse teorie sull’orientamento sessuale influenzate via via da numerose correnti di pensiero, :
Secondo la teoria biologica l’orientamento sessuale sarebbe innato, dovuto a varie cause ma principalmente a questioni ormonali e/o genetiche.
Secondo alcune di queste teorie sarebbe il livello di estrogeni a condizionare l’orientamento in un senso o nell’altro, a seconda che siano in eccesso o carenti. Altre ricerche hanno invece sottolineato che la differenza è ricollegabile alle cellule dell’ipotalamo anteriore, più piccole in maschi omosessuali e donne rispetto agli uomini eterosessuali. Ma si tratta pur sempre di ipotesi perché altri studi hanno constatato l’inesistenza di tali correlazioni.
Secondo questa teoria si è per lungo tempo ritenuto che l’orientamento sessuale dipendesse da problemi nella fase di riconoscimento-identificazione con il gruppo sociale di riferimento.
In quest’ottica alcuni orientamenti sessuali come l’omosessualità e/o la transessualità vengono ritenuti deviazioni del normale comportamento.
In questo caso si ritiene che i diversi orientamenti sessuali dipendano da problemi nella fase di riconoscimento-identificazione con il genitore dello stesso sesso.
E’ chiaro che questa visione, ormai sorpassata, etichettava gli orientamenti sessuali in minoranza, come l’omosessualità o la transessualità, come “malattie” psichiche o comunque alterazioni comportamentali.
A suo tempo Sigmund Freud affermò addirittura che una personalità materna troppo forte rispetto alla figura paterne potesse predisporre i bambini all’omosessualità.
Non si sa con certezza in quale età si definisce l’orientamento sessuale di un individuo, e, di conseguenza, ogni teoria riporta dati diversi: per esempio la branca biologica afferma che sia innato l’orientamento e pertanto si sviluppi fin dalla nascita, mentre la branca psicologica sostiene possa svilupparsi nel corso del tempo a seconda del contesto di crescita.
L’eterosessualità è l’orientamento sessuale che oggi caratterizza la maggioranza delle persone, le quali, uomini o donne che siano, si sentono attratte sia dal punto di vista erotico che sentimentale, da individui del sesso opposto.
L’omosessualità è l’orientamento sessuale tipico di chi si sente attratto da persone dello stesso sesso. Il termine si riferisce sia agli uomini che alle donne sebbene queste ultime vengano più spesso definite lesbiche.
La transessualità è la condizione di una persona che si considera appartenente al sesso opposto a quello che lo identifica anatomicamente, di conseguenza il transessuale aspira ad assumere le caratteristiche anatomiche e comportamentali dell’altro sesso, talvolta ricorrendo ad una operazione chirurgica per cambiare il proprio corpo e sentirsi più a proprio agio. L’identità di genere non corrisponde all’orientamento sessuale, un transessuale, infatti, può esser poi attratto da una persona del sesso opposto o uguale al sesso di nascita, esattamente come avviene per eterosessualità e omosessualità.
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La sigla Lgbtq è una delle tante varianti dell’acronimo originario, che include chi si identifica come queer o è in dubbio sulla propria identità sessuale. La sessualità queer sfugge a ogni definizione, il termine significa infatti “eccentrico” e si riferisce a tutti gli orientamenti sessuali alternativi, che non rientrano in quelli “canonici”.
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