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Essere donne oggi tra Islanda e Afghanistan

afgane

Un tempo essere donne era considerata una disgrazia per via degli innumerevoli svantaggi che si accompagnavano a questa condizione. Essere donne oggi, invece, com’è? Ci piacerebbe dire che è diverso.
Ma la risposta più corretta è che essere donne oggi può essere bello o brutto, dipende da dove si nasce.

Alla vigilia della Festa della donna, il quotidiano britannico The Indipendent, in collaborazione con Equals, partnership di importanti enti di beneficenza per un mondo più equo, ha stilato una speciale classifica dei luoghi in cui essere donne oggi può essere considerata una fortuna o al contrario una sfortuna.

Ciò che balza immediatamente agli occhi è che se potessimo scegliere, il posto del mondo dove in assoluto è più conveniente essere donne oggi è l’Islanda, dove esiste la maggiore parità tra sessi, mentre in paesi come l’Afghanistan e lo Yemen, essere donne oggi è davvero dura…

La classifica è stata stilata tenendo conto di vari parametri, tra cui la politica, l’istruzione, l’occupazione e gli indicatori di salute.

Se guardiamo alla dimensione politica, il Paese che offre maggiori opportunità è il Rwanda, in cui la maggioranza dei seggi parlamentari (45 su 80) è occupata da donne, dall’altra parte ritroviamo le donne di paesi come l’Arabia Saudita, lo Yemen, il Qatar, l’Oman e il Belize che non hanno completamente una rappresentanza parlamentare.

Le mamme più fortunate sono quelle che vivono in Norvegia, dove il rischio di mortalità materna è praticamente nullo (un caso su 7.600 parti) a differenza di quanto accade alle donne afgane che hanno 200 volte più probabilità di morire durante il parto che a causa di una guerra.

Se guardiamo esclusivamente alla ricchezza, Lussemburgo e Norvegia garantiscono i redditi più alti mentre per quanto riguarda la carriera è la Thailandia a farla da padrona con il 45% di donne ai vertici di potere. Se guardiamo alle aspirazioni artistiche la Svezia è quella che offre le maggiori prospettive in rosa.

In questa speciale classifica non mancano le sorprese: il Burundi è il paese col più alto tasso di partecipazione delle donne alla forza lavoro pari al 92%, sul versante opposto ritroviamo il Pakistan, dove il rapporto uomo donna sul lavoro è di 4 a 1.

E le più longeve? Le giapponesi, la cui aspettativa di vita media si attesta attorno agli 87 anni.

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Maria Salerno

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