[didascalia fornitore=”altro”]Foto Pixabay | Jackmac34[/didascalia]
L’8 marzo di ogni anno si festeggia la Giornata Internazionale della Donna, più comunemente chiamata Festa della Donna. Questa festività è stata istituita per celebrare i cambiamenti sociali, politici e culturali che vedono protagonista il gentil sesso e le lotte sostenute per ottenerli, ma anche le discriminazioni e gli abusi che ancora oggi, purtroppo, subiscono.
Tante sono le dicerie sul perchè di questa ricorrenza: tra la più gettonata c’è sicuramente la morte nel febbraio del 1908 di 123 operaie di una fantomatica fabbrica di Cottons di New York per via di un incendio, confondendo questa tragedia con un’altra realmente avvenuta nella stessa città il 25 marzo 1911, nella fabbrica di Triangle, durante la quale morirono 146 lavoratori immigrati di origine ebraica e italiana, per la maggior parte donne. La prima celebrazione è avvenuta proprio negli Stati Uniti e risale al febbraio del 1909, per iniziativa del partito socialista americano.
In USA la Giornata Internazionale della Donna fu per anni celebrata a fine febbraio, mentre in Europa alcuni paesi come l’Austria, la Germania o la Svizzera iniziarono a celebrarla il 19 marzo. Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale la Festa della Donna fu sospesa finchè l’8 marzo 2017 a San Pietroburgo alcune donne guidarono una manifestazione che voleva mettere fine agli scontri. Da quell’episodio partirono proteste e manifestazioni in tutta la Russia che portarono al crollo del regime degli Zar. L’8 marzo 2017 assunse quindi una valenza storica e sociale di grande importanza e indicò proprio l’inizio della Rivoluzione russa di febbraio: proprio per questo motivo all’incontro delle donne comuniste del 1921 questa data fu scelta come quella definitiva per celebrare la Giornata Internazionale dell’operaia.
In Italia nel settembre 1944 si creò a Roma l’UDI, Unione Donne in Italia, che prese l’iniziativa di celebrare, l’8 marzo 1945, la prima giornata della donna nelle zone dell’Italia libera. Con la fine della guerra l’8 marzo 1946 fu celebrato in tutta l’Italia e la mimosa divenne simbolo di questa festa: un fiore che cresceva in tutta Italia e che era sinonimo di forza. Da quel momento in poi la ricorrenza dell’8 marzo assunse un’importanza mondiale, diventando il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli e il punto di partenza per il riscatto della propria dignità.
Cos’è rimasto di questa ricorrenza oggi? Le donne hanno ancora bisogno di un giorno preciso all’anno per essere celebrate? Sono molte le discriminazioni che il sesso femminile subisce ancora oggi in Italia e nel mondo, per non parlare della violenza a cui vengono sottoposte giornalmente. In Italia le statistiche parlano chiaro, purtroppo la violenza sulle donne è quotidiana e ogni tre giorni muore una donna tra le mura domestiche: il femminicidio continua inesorabile. Il lavoro per l’affermazione della donna nella società moderna è ancora lungo, l’importante è non abbassare la guardia e continuare a far sentire la propria voce non solo l’8 marzo, ma sempre, lottando contro chi esercita il proprio potere con la prepotenza.
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