Come fare una dichiarazione d’amore unica? Cosa leggere per capire se è l’uomo giusto? Cosa scrivere su un biglietto di auguri o per una dedica speciale? Ecco quello che fa per voi: Le 100 più belle poesie d’amore italiane da Dante a De Andrè. E’ un libro che presenta appunto la classifica delle più belle e delle più celebri poesie d’amore scritte nella nostra lingua nella storia della letteratura, è un’antologia completa anche molto ben illustrata. E’ un regalo ideale ed un libro da cui potrete prendere spunto in momenti di ispirazione amorosa. Ma se avete bisogno di una frase urgente ora, date un occhio dopo il salto, vi lascio qualche estratto del libro.
Il libro è a cura di Guido Davico Bonino, una raccolta unica nel suo genere che parla del sentimento umano più imprevedibile: l’amore.
Poesie d’amore eterno, di amori perduti, di gelosia, di passione, di impotenza e di devozione, poesie di vendetta o di dolore, di piacere o di amore puro, mille sfaccettature di un solo inequiparabile sentimento che accompagna gli uomini dalla notte dei tempi. Tra gli autori troverete: Giacomo da Lentini, Guido Cavalcanti, Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Giovanni Boccaccio, Angelo Poliziano, Ludovico Ariosto, Torquato Tasso, Giacomo Leopardi, Giosuè Carducci, Giovanni Pascoli, Gabriele D’Annunzio, Guido Gozzano, Umberto Saba, Eugenio Montale, Elsa Morante, Mario Luzi, Pier Paolo Pasolini, Sibilla Aleramo, Dino Campana, Camillo Sbarbaro, Giuseppe Ungaretti, Cesare Pavese, Alfonso Gatto, Vittorio Sereni, Luciano Erba, Edoardo Sanguineti, Alda Merini, Fabrizio De André e molti altri.
Ma per non lasciarvi a bocca asciutta ecco qualche romanticissimo estratto da poesie e sonetti:
Giacomo da Lentini, Sonetti
Ed ho vista d’Amor cosa più forte: / ch’era feruto, e sanòmi ferendo; / lo foco donde ardea stutò con foco; / la vita che mi dè fue la mia morte, / lo foco che mi stinse ora ne ’ncendo: / d’amor mi trasse e misemi in su’ loco’
Poesia Giacomino Pugliese
La dolce ciera piasente / e li amorosi sembianti / lo cor m’allegra e la mente / quando le sono davanti. / Sì volontieri la veio / quella cui ëo amai; / la bocca ch’ëo basai / ancor l’aspetto e disio
Io voglio del ver la mia donna laudare di Guido Guinizzelli
Io voglio del ver la mia donna laudare / ed asembrarli la rosa e lo giglio: / più che la stella diana splende e pare, / e ciò ch’è lassù bello a lei somiglio
Dante Alighieri da Vita Nova
Tanto gentile e tanto onesta pare / la donna mia quand’ella altrui saluta, / ch’ogne lingua deven tremando muta, / e li occhi no l’ardiscon di guardare. / Ella si va, sentendosi laudare, / benignamente d’umiltà vestuta; / e par che sia una cosa venuta / da cielo in terra a miracol mostrare
Francesco Petrarca da Erano i capei d’oro a l’aura sparsi
Non era l’andar suo cosa mortale, / ma d’angelica forma, et le parole / sonavan altro, che pur voce humana; / uno spirto celeste, un vivo sole / fu quel ch’i’ vidi: et se non fosse or tale, / piaga per allentar d’arco non sana
Gabriele D’Annunzio da Ricordo di Ripetta
E ne l’anima ancor veggovi quale / io da prima vi amai. Alta e pieghevole / passaste, sorridente e luminante, / pe ’l chiaro gelo del mattin iemale. / Lunghi rami di mandorlo la fante / dietro di voi recava. Inconsapevole, / un bellissimo sogno floreale / dietro di voi lasciaste al riguardante
Sibilla Aleramo da Gaudio l’amarti
Gaudio l’amarti / illimitato gaudio / credere al riso dei tuoi occhi, / e vertigine ancora / la certezza di essere da te cantata, / oh più tardi, negli anni non più miei, / or che tremare la vita sento /sul ciglio estremo…
Umberto Saba da Donna
Ancora / giovane, ancora / sei bella. I segni / degli anni, quelli del dolore, legano / l’anime nostre, una ne fanno. […]
Camillo Sbarbaro da Ora che sei venuta
Ora che sei venuta, / che con passo di danza sei entrata / nella mia vita / quasi folata in una stanza chiusa – / a festeggiarti, bene tanto atteso, / le parole mi mancano e la voce /e tacerti vicino già mi basta
Giuseppe Ungaretti da Il taccuino del Vecchio
Somiglia a luce in crescita, / Od al colmo, l’amore / Se solo d’un momento / Essa dal Sud si parte, / Già puoi chiamarla morte
Elsa Morante da Lettera
Nel mio cuore vanesio, da che vi regni tu, / le antiche leggi del mondo son tutte rovesciate: / l’orgoglio si compiace d’umiliarsi a te, / la vanità si nasconde davanti alla tua gloria, / la voglia si tramuta in timido pudore, /la mia sconfitta esulta della tua vittoria, / la ricchezza è beata di farsi, per te, povera, / e peccato e perdono, ansia e riposo, / sbocciano in un fiore unico, una grande rosa doppia
Luciano Erba da Senza risposta
Ti ha portata novembre. Quanti mesi / dell’anno durerà la dolceamara / vicenda di due sguardi, di due voci?
Edoardo Sanguineti da Ballata delle donne
Perché la donna non è cielo, è terra, / carne di terra che non vuole guerra: / è questa terra, che io fui seminato, / vita ho vissuto che dentro ho piantato, / qui cerco il caldo che il cuore ci sente, / la lunga notte che divento niente: / femmina penso, se penso l’umano: / la mia compagna, ti prendo per mano
Alda Merini da Ti ho detto addio
Tu mi hai tutta predata vorticoso / come un vento selvaggio ma di questi / assai meno pietoso e musicale. / Perciò io ti riguardo che ti assenti / mentre anch’io mi dilungo abbandonata / presso la mia mortale era di pace
Fabrizio De André da Amore che vieni amore che vai
Venuto dal sole o da spiagge gelate, / perduto in novembre o col vento d’estate, /io t’ho amato sempre, non t’ho amato mai, / amore che vieni, amore che vai