Le fasi di una storia d’amore sono diverse perché ovviamente l’innamoramento iniziale cambia nel corso del tempo, trasformando progressivamente la relazione. L’idillio dei primi tempi è destinato a sfiorire, ma questo non significa che il dopo sia meno intenso, solo che richiede un’inevitabile metamorfosi perché la coppia possa sussistere. Capita spesso che, nell’illusione di poter mantenere l’idillio iniziale, le coppie scoppino e sarebbe bene sapere che è del tutto normale che il partner pian piano si ritagli dello spazio per se stesso e che anzi, è un segno positivo perché indica che il legame è sano e non dipendente. Ecco allora quali sono queste fasi secondo l’autrice Susan Campbell che vi scrisse un libro.
Idillio
E’ la fase iniziale, quella in cui ci sentiamo innamorati in modo romantico e non notiamo difetti nell’altro, idealizzandolo. Il livello di attenzione reciproca è molto elevato, il desiderio di contatto e la passione sono di primaria importanza in questo periodo, tanto da indurre i due partner a isolarsi un po’ dal resto del mondo, fantasticando su quanto lui sia meraviglioso e perfetto. In effetti l’ostacolo maggiore di questa fase è proprio l’illusione.
La lotta di potere
Questa fase che, a differenza della prima in cui ci si sente un po’ come nel grembo materno, protetti da qualunque cosa, perfettamente felici senza bisogno di agire, è il momento in cui ci si rende conto di chi l’altro è effettivamente e può subentrare la dipendenza affettiva. L’idealizzazione lascia il posto alla delusione e si verifica una specie di lutto, perché l’illusione muore. Non è facile quindi superare questa fase, qualcuno vi reagisce abbandonando la storia, altri in quanto delusi cercano di cambiare il partner per ristabilire l’immagine ideale. Se si reagisce in questo modo, il rapporto si avvia a un progressivo declino fatto di critiche, ricatti, manipolazioni di ogni genere. Qui entra in gioco un’altra illusione, ovvero quella di poter cambiare l’altro secondo i nostri desideri. Si perde sempre. La sfida consiste nell’accettare l’altra persona per com’è davvero.
La Stabilità
Se si supera la seconda fase, che è piuttosto dolorosa, si accede secondo la Campbell alla terza fase, la Stabilità. Ecco che allora i due partner si accettano pian piano per quello che sono e soprattutto si intuisce che l’altro non può completarci, non può salvarci. In questa fase si comincia a cercare il contatto con l’esterno, che nelle prime due fasi viene tralasciato. Ma è importante non credere che tutto vada bene in modo automatico attaccandosi alla condizione di pace, piuttosto bisogna rendersi conto che ci saranno nuovi cambiamenti e sfide, che andranno di volta in volta affrontate. Il rischio che si corre altrimenti è quello dell’immobilità.
L’impegno
In questo momento della relazione si impara ad accettare il partner realmente e così anche la relazione stessa. Ora i conflitti non vengono vissuti in modo distruttivo come nella lotta di potere, ma in modo costruttivo. Si capisce che il partner non può essere cambiato e non può salvarci e che ognuno è indipendente dall’altro.
Co-creazione
In questa fase finale i partner iniziano solitamente a portare l’amore che hanno saputo costruire all’interno della coppia, fuori da sè. Per questo diventano co-creatori. Non c’è più un’attenzione eccessiva rivolta a se stessi o alla coppia stessa.
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