Dopo che si sta insieme da un po’ è normale iniziare a fare progetti per il futuro, ma se un tempo, questi erano quasi tutti rivolti al matrimonio, oggi sempre più coppie optano per una convivenza preliminare. Accade però che lui e lei possano avere idee diverse su tale convivenza…
Spesso accade che lui vuole convivere, ma non sposarsi, vive cioè la convivenza come una scelta alternativa al matrimonio. Mentre le donne vivono la convivenza come una sorta di prova generale per la vera vita insieme che inizia solo dopo avere indossato un anello al dito…come conciliare queste opposte posizioni?
Convivenza o matrimonio?
Convivenza o matrimonio? Spesso diamo per scontato che la prima sia preludio per il secondo, per molte coppie è realmente così, ma non lo è per tutte. Per questo è importante, prima di compiere una scelta del genere informare il partner sulla nostra posizione in merito e chiedere allo stesso tempo di poter conoscere la sua. Se lui vuole convivere, ma non sposarsi per una questione ideologica, vale a dire non crede nel matrimonio, difficilmente col tempo cambierà idea, ma può darsi anche che lui voglia convivere, ma non sposarsi perché al momento non si sente pronto ad assumersi un impegno così gravoso come quello del matrimonio. Non fate l’errore di illudervi che la vita insieme possa condizionare le sue decisioni, se è l’abito bianco che sognate mettete fin dall’inizio le cose in chiaro.
I motivi per andare a convivere
I motivi per andare a convivere possono essere tanti e non necessariamente finalizzati al matrimonio. Da quelli meramente economici come dividersi l’affitto e le altre spese di casa a quelli squisitamente più romantici come l’idea di svegliarsi insieme ogni giorno e trascorre quanto più tempo possibile in compagnia della persona che si ama. A prescindere da quali siano i motivi che portano due persone alla decisione di andare a vivere insieme ciò che conta è condividerli, vale a dire se i motivi di uno sono diversi dai motivi dell’altra prima o poi, come si dice, i nodi verranno al pettine, quindi sarebbe opportuno prima di fare gli scatoloni parlare molto a lungo dell’idea di convivenza che ha ognuno e confrontare le proprie idee per vedere se esistono le condizioni per arrivare ad un giusto compromesso.