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‘Picchiare le donne non è grave’: dal caso Ceroni all’assenza di denunce

violenza sulle donne

Il Fatto Quotidiano apriva il giornale di venerdì 22 aprile titolando: ‘Ieri picchiava la moglie. Oggi riforma la Costituzione‘. ll riferimento era a Remigio Ceroni, il deputato del Pdl che ha proposto la riforma dell’articolo 1 della Carta per dare maggior rilievo al Parlamento.

In Italia, oltre alla signora Ceroni, sono oltre 7 milioni le donne tra i 16 e i 70 anni che ha subito, almeno una volta nella vita, un episodio di violenza fisica o sessuale. Ma teatro della violenza sulle donne non sono piccole realtà di provincia dove l’emancipazione non ha attecchito: basti pensare che il 36 per cento delle vittime di stupri, che spesso accompagnano le botte, ha una laurea.

Le violenze domestiche nei confronti delle donne sono in continuo aumento, ma oltre il 90 per cento delle violenze che una donna subisce dal partner non vengono denunciate. A lanciare l’allarmante dato è Beatrice Borromeo. Lo fa dalle pagine del Fatto Quotidiano, lo stesso giornale che ha sollevato il caso Ceroni: in quel caso il referto medico parlava chiaramente che le botte c’erano state, ma ieri in una intervista a Libero, il deputato ha fatto sapere che a picchiare la moglie era stato il padre, il quale, deceduto – pace all’anima sua – non può né smentire né confermare.

In Italia, suppur in assenza di dati ufficiali, il fenomeno della violenza sulle donne sembra essere in ascesa. I legali del Telefono Rosa spiegano che non passa giorno senza che si presentino ragazze con occhi neri e nasi rotti. ‘Le donne che vengono da noi per essere aiutate lo fanno, in media, dopo oltre dieci anni di violenze subìte in silenzio – riferisce Antonella Faieta, avvocato del Telefono Rosa – E, per lo più, si recano nei centri di assistenza per informarsi. Se mio marito mi prende a schiaffi dopo una lite, può considerarsi reato?

Il 64 per cento delle vittime vive al Centro-Nord, il 42 per cento abita in aree metropolitane. E, soprattutto, nel 70 per cento dei casi l’autore della violenza è il convivente: ci sono circa 3 milioni di donne, in Italia, che sono state picchiate dal marito o dal compagno e che non hanno sporto denuncia nei confronti dello stesso.

Eppure la violenza domestica è la prima causa di morte accidentale (nel 2009 la Banca mondiale ha anche dichiarato che ‘il rischio di subire violenze domestiche o stupri è maggiore del rischio di cancro o incidenti‘).

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Maria Salerno

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