Rapporti precoci: il rap spinge i ragazzi a farlo troppo presto?

Rapporti precoci, a quanto pare il rap spinge i ragazzi a farlo troppo presto. Musica e sesso sono un binomio pericoloso secondo quanto riportato da un recente studio dell’Health Science Center dell’università del Texas. Non tutta la musica però è sotto accusa, è il rap a destare preoccupazione a causa dei messaggi espliciti trasmessi dalle canzoni che indurrebbero i ragazzini a credere che i coetanei facciano sesso abitualmente e per questo si lascerebbero condizionare. Insomma, il rap induce i giovanissimi ad avere rapporti precoci più di ogni altro genere musicale.

I brani di Hip Hop sono pericolosi per i teenager che, condizionati dai messaggi sessuali espliciti, tenderebbero a voler emulare le gesta dei (finti) coetanei. Lo studio è arrivato a queste conclusioni prendendo in esame 443 adolescenti di Houston, che hanno risposto a domande mirate. A due anni di distanza dal questionario, gli stessi studenti, ormai 14enni, sono stati nuovamente intervistati per scoprire se avevano già avuto rapporti sessuali e quando. Secondo lo studio i ragazzi appassionati di musica rap, e quindi più propensi ad ascoltarla, avevano avuto più rapporti rispetto agli altri coetanei, intorno al 2,6% di volte in più. Che il desiderio sessuale venga stimolato dalla musica è cosa risaputa, ma una tale correlazione è davvero curiosa.

La ricerca in questione ha inoltre evidenziato che ascoltare questa musica per oltre 3 ore al giorno è ancor più pericoloso per i 14-15enni perché più aumenta l’esposizione ai brani, più gli “effetti collaterali” si fanno sentire. L’autrice dello studio, Kimberly Johnson-Baker, ha affermato che questo accade perché il rap “influenza le proprie convinzioni su quali siano le abitudini dei propri coetanei, è un elemento di standardizzazione che comunica che alcune cose sono accettabili, come bere o fare sesso. Dà l’idea che chiunque lo faccia. Dunque più lo si ascolta più ci si conforma“. Ovviamente non tutto dipende dal rap perché conta molto anche la compagnia che i ragazzi frequentano e in che misura i coetanei si comportano in modo simile ai protagonisti dei brani hip hop. A quanto pare lo studio proseguirà analizzando gli effetti della musica su bambini più piccoli. Comunque sia, certamente non solo il rap veicola messaggi potenzialmente dannosi, vale anche per la televisione, i videogame e altre forme di intrattenimento. Non è possibile rimuoverle tutte ma certo, si può intervenire parlandone con i ragazzi e fornendo loro strumenti mentali per riflettere sui messaggi con cui vengono bombardati quotidianamente, in modo da favorire uno spirito critico. Forse non darà subito i frutti ma col tempo, chissà, potrebbero accorgersi di certe dinamiche più facilmente. Vale la pena provare.

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Laura de Rosa

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