In estate le corna si sprecano, ma ci sono casi in cui bisogna saper tacere e casi in cui è necessario saper confessare il tradimento. Solo al cuore è concesso dire quale. Il tradimento è sempre tradimento ma ogni paio di corna è diverso dall’altro. Ci sono i tradimenti fatti col cuore, col corpo o con entrambi, ci sono infedeltà continuative e occasionali, ci sono avventure e disavventure tra i letti di ogni genere che proseguono in un elenco mai terminato.
Nell’immaginario comune, i tradimenti estivi sembrano di gran lunga i più giustificabili e meno difficili da perdonare: sai, c’era il tramonto, poi le stelle, insomma, è capitato, non è che me la sono andata/o a cercare. Era solo un flirt da spiaggia, una cosa passeggera, una questione fisica. Anche la scienza dà le sue ragioni alle avventure in vacanza, battendo piccole pacche sulle spalle agli ormoni libertini: è proprio vero che l’estate accende i sensi. Abbiamo la coscienza e il libero arbitrio, certo, ma anche appetiti che vanno soddisfatti. E non sempre si sceglie il cibo migliore. A volte si sbaglia, o meglio, si cede. L’importante è tornare a casa per cena. Forse, la scappatella non si dovrebbe neanche confessare: è scappata, appunto, tra i sensi ubriachi, non ha tradito l’amore. Perché lasciare che un solo errore faccia male a due persone, invece che a una sola? Meglio serbare il segreto se non significa niente. Al massimo, la si può raccontare, se non c’è colpa: se il patto della coppia lo consente, non è tradimento. Dopotutto ognuno ama a modo suo, ogni coppia ha i suoi limiti, ogni cuore richiede al proprio corpo e a quello amato di osservare regole diverse. Per questo esistono anche le coppie aperte. Oppure, la tresca, magari neppure consumata ma caldamente e clandestinamente desiderata, non è affatto scappata ed è il sintomo da non sottovalutare di una crisi di coppia pronta ad esplodere come un accendino dimenticato sul parabrezza cocente. Allora forse non bisognerebbe omettere che equivale a mentire l’infedeltà per amore della stabilità, del quieto vivere, o per paura di rovinare tutto o di far soffrire l’altra persona. Con tutta probabilità soffrirebbe comunque, e forse anche in maniera più nociva, se tutto restasse così. Allora bisognerebbe tirare fuori gli attributi, essere responsabili, rispettosi e maturi nel guardare cosa è successo e cosa sta succedendo, affrontare lucidamente la diagnosi, con sincerità ed onestà, preparandosi anche al peggio. A volte l’amore finisce. Voi cosa fareste? Come vi comportereste di fronte a un tradimento estivo?
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