Fare l’amore è un diritto? Per i detenuti di una prigione svizzera sì. Tanto è vero che hanno chiesto di poter fare l’amore all’interno della struttura penitenziaria.
Si tratta di un gruppo di 30 detenuti che che hanno chiesto una stanza coniugale per poter incontrare le proprie compagne. Attraverso una petizione, i firmatari hanno chiesto alle autorità del carcere e ai responsabili cantonali di tenere in considerazione la vita affettiva dei detenuti, che non può essere repressa in modo totale come pena accessoria alla prigione.
Il documento, firmato dalla minoranza dei detenuti di Crêtelongue, è stata inviata a Esther Waeber-Kalbermatten, consigliera di Stato del Canton Vallese per il partito socialista. La rappresentante del governo cantonale ne ha preso conoscenza, anche se non si èspressa sulla richiesta dei detenuti. ‘E’ in corso una verifica sulle prigioni cantonali, e una relazione finale sarà pubblicata a settembre‘. E’ quindi probabile che anche questo problema sia integrato all’interno dell’analisi sulla condizione delle carceri vallesani.
Nella lettera i prigionieri firmatari dichiarano di soffrire inutilmente di deserto affettivo che vivono dietro le sbarre. Nel post scriptum, citano come possibile modello si stabilimento penitenziario altri carceri svizzeri dove i detenuti possono accoppiarsi con le compagne durante le ore di visita. Tutte le strutture penitenziarie ad alta sicurezza sono dotate di luoghi dove chi è dietro le sbarre può passare ore di svago e di intimità. Nel documento, fra le altre cose si legge che ‘fare l’amore in prigione abbassa le tensioni, diminuisce il numero di evasioni ed evita i casi di violenza sessuale che spesso capitano in carcere‘.
‘Parleremo di questa nuova petizione il 22 aprile, anche se non è direttamente di nostra competenza‘, ha fatto sapere la presidente della commissione di giustizia del parlamento vallesano specificando che la decisione spetta al dipartimento cantonale responsabile. ‘Io comunque non comprendo questa rivendicazione, a Crêtelongue si infliggono misure di pena. In questo senso, chi vi si ritrova dentro e mostra buona condotta ha diritto a facilitazioni come l’uscita dal carcere che può permettere ciò che chiedono i carcerati nella loro petizione. Sono lì in una struttura detentiva, non in vacanza‘. Ha concluso l’esponente liberal radicale. Il direttore del servizio penitenziario vallesano non ha invece voluto prendere posizione. Cosa pensiamo noi? Che se in un carcere di Strasburgo hanno creato una beauty farm possono anche accordare il diritto ad una camera adibita all’amore, forse che il diritto alla bellezza sia prioritario rispetto a quello di amare ed essere amati?
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