Nella chirurgia estetica i pentiti sono molti, spesso per disinformazione e altre volte per una decisione presa troppo frettolosamente. C’è infatti chi, dopo il famoso ritocchino di quest’inverno, invece di scoprirsi sotto i raggi del sole, orgoglioso del proprio risultato, preferisce stare sotto l’ombrellone.
Gli interventi riguardano molto frequentemente i tessuti molli, come cosce e glutei, che vengono assottigliati e resi più tonici con la tanto agognata liposuzione. Purtroppo però questo tipo d’intervento non è una bacchetta magica, ha bisogno di cure, e spesso d’interventi successivi a distanza di anche soli sei mesi. Nel mirino anche le protesi al seno che con il tempo possono perdere la loro tonicità.
A volte la voglia d’imitare le star del cinema e della televisione fa perdere di vista, soprattutto alle donne, una delle regole fondamentali della chirurgia estetica: l’intervento deve essere coerente con la conformazione fisica del proprio corpo. Un seno troppo grosso su un corpo minuto risulterebbe finto e sproporzionato invece che seducente.
Proprio per questo è fondamentale affidarsi ad uno specialista serio che, durante il colloquio prima dell’operazione, metta davanti ai pazienti i pro ma anche i contro di un cambiamento che comunque comporta un intervento e delle conseguenze.
Molto spesso la perfezione che si trova nelle pubblicità e nelle riviste è aiutata in modo spropositato da software di fotoritocco, a volte talmente evidenti da essere ritenuta pubblicità ingannevole. È capitato recentemente alla ditta Lancôme che ha dovuto ritirare dal mercato una pubblicità con protagonista una Julia Roberts ritoccata con Photoshop, con ammissione della stessa casa di produzione, che sponsorizzava un fondotinta con caratteristiche miracolose per una pelle perfetta.
Le tentazioni, bisogna ammetterlo, sono tante: un trend tutto italiano è ad esempio quello di avere nel proprio stabilimento balneare un chirurgo estetico che può consigliare interventi last minute di Botox o acido ialuronico. Un servizio apprezzato soprattutto dagli stranieri, russi in testa.
Secondo il rapporto Pit Salute del Tribunale per i diritti del malato, in testa alle lamentele ci sarebbe la mastoplastica additiva al seno (30%), seguito dalla riduzione al seno (15%) e dalla rinoplastica (15%). Secondo l’ISPLAD (International -Italian Society of Plastic-Regenerative and Oncologic Dermatology) gli interventi per riparare i danni degli interventi chirurgici sono aumentati del 40%.
Il consiglio degli esperti però rimane: se volete sottoporvi ad un intervento estetico, per non andare a riempire le fila dei pentiti, discutetene a lungo con un chirurgo plastico e con il vostro partner o con i vostri amici, che potranno consigliarvi cosa è meglio per voi, senza dover per forza rincorrere il fisico invidiabile visto pochi minuti prima in spiaggia.
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