C’è una nuova tecnica di chirurgia estetica, non invasiva: si tratta del Rinofiller, ossia di una rinoplastica innovativa, senza bisturi. A metterla a punto è stato il dottor Luigi di Vito Francesco, specialista dell’apparato digerente, con un master in chirurgia estetica. Presentata anche all’estero ai convegni di medicina estetica, dal suo creatore, questa nuova tecnica di chirurgia plastica consiste nell’impianto di un filler riassorbibile nel naso del paziente, che consente di modificare quei difetti più o meno evidenti che interferiscono con l’armonia dei lineamenti.
Ovviamente il Rinofiller deve essere preso in considerazione solo in caso di un problema esclusivamente di tipo estetico, e non funzionale, della deviazione del setto nasale, dove l’intervento chirurgico sia l’unica indicazione possibile di risoluzione. Possono ricorrere al Rinofiller solo coloro che aspirano a un miglioramento del proprio profilo, ma hanno il terrore di sottoporsi a un intervento chirurgico vero e proprio, spaventati anche dal decorso post-operatorio che spesso risulta essere estremamente doloroso. Ne è consapevole la chirurgia estetica che si spinge sempre più verso nuove frontiere per eliminare il dolore, come la recente scoperta sul botox con pillola.
Descrizione dell’intervento
Il Rinofiller sfrutta la tecnologia rivoluzionaria degli impianti subdermici, per migliorare in maniera definitiva e rapida un difetto fisico. Consiste in microiniezioni veicolate in zone circoscritte, del dorso o della punta del naso, in grado di armonizzare il profilo nel suo insieme. Dopo l’anestesia locale, si ha la seduta che dura circa 30 minuti. Già al termine del’intervento il paziente è in grado di osservare il proprio miglioramento estetico. La tecnica è completamente ambulatoriale, in day hospital, dunque non prevede alcun ricovero. Il vantaggio che se ne trae è anche quello di poter fare l’intervento anche se non si ha troppo tempo a disposizione.
Materiali utilizzati
L’equipe del dott. Luigi di Vito Francesco applica un impianto di tipo permanente, prodotto in Italia, chiamato Bio-Alcamid; è un acrilico in forma di idrogel. È composto per il 97% di acqua e il 3% di Alchil-immide. Viste le sue caratteristiche può essere considerato una sorta di protesi iniettabile. Una volta impiantato, il Rinofiller, viene incapsulato dall’organismo, nel giro di 15 giorni, e nonostante si parli di materiale riassorbibile l’impianto rimane permanente, anche se va precisato che può essere rimosso in qualsiasi momento, se lo si desidera.
Non tutti possono ricorrere al Rinofiller
Pazienti con nasi molto grossi o con un gibbo estremamente sporgente possono trarre miglioramento solo dall’intervento chirurgico. Negli altri casi, dopo un’attenta valutazione medico-estetica, è possibile intervenire con questa tecnica non chirurgica. Condizione necessaria è però l’aver raggiunto la maggiore età, che collima con il pieno e definitivo sviluppo corporeo.
Controindicazioni
Gli unici inconvenienti post-operatori possono essere un gonfiore lieve e passeggero, in prossimità della sede dell’infiltrazione e qualche piccolo livido, secondo quanto affermato dal suo ideatore. Ovviamente se si soffre di allergie occorre stare attenti, comunque.
Costi
Il costo di questo trattamento dipende da quanto sarà complesso il lavoro da svolgere, vale a dire da quante zone saranno interessate dall’intervento: la radice, la punta o entrambe. in ogni caso il costo risulta di molto inferiore a quello di un intervento di rinoplastica canonico. Anche se c’è chi ricorrerebbe a un mutuo pur di migliorare con la chirurgia plastica.
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