L’autunno e l’inverno sono i periodi ideali per il consumo e la conservazione delle castagne. Questo frutto atipico (è ricco di carboidrati complessi come i cereali) rappresenta una fonte di potassio, fibre e vitamina B. Non è infatti per caso che le castagne siano state la base dell’alimentazione delle popolazioni dell’Appennino durante i mesi autunnali ed invernali. Per chi volesse consumarle durante altri periodi, la conservazione delle castagne è possibile in diversi modi, che adesso andremo a vedere. Prima, però, dobbiamo evidenziare la distinzione tra castagne e marroni, benché la conservazione rimanga la stessa: spesso vengono confusi, ma in realtà le prime sono più selvatiche, crescono naturalmente sull’albero, mentre i secondi sono prodotti da alberi coltivati e presentano caratteristiche più uniformi.
Immersione
Per conservare le castagne si utilizza da sempre il metodo dell’immersione in acqua per una settimana circa, perché così si avvia un processo di fermentazione che porta alla loro conservazione per un tempo più lungo.
Dopo essere state in ammollo, le castagne vengono scolate e asciugate su un panno asciutto; non sovrapponetele perché devono respirare e prendere aria, altrimenti si potrebbero formare delle muffe. Inoltre giratele, perché non deve rimanere poggiato sempre lo stesso lato. Questo metodo di conservazione delle castagne permette di utilizzarle anche dopo due mesi: non preoccupatevi se assumono un colore più scuro, è normale.
Congelamento
La tecnica del congelamento funziona per le castagne come per gli altri alimenti: è infatti possibile farlo sia quando sono crude, che dopo averle cotte e sgusciate. Questo secondo metodo è il migliore per conservare le castagne, perché possono essere subito consumate dopo lo scongelamento, sia fredde che appena riscaldate.
Ricciaia
Anziché conservare le castagne mature, vengono raccolti i ricci direttamente dagli alberi, poi si accumulano a terra coperti con foglie e terra, in modo da mantenere un livello di umidità ottimale per la loro conservazione.
Essiccamento
Essiccare è un metodo di conservazione universale, non adatto solo alle castagne. La procedura viene svolta negli essiccatoi, locali adibiti appositamente per questo scopo. Un essiccatoio classico è composto da due ambienti (che possono anche essere leggermente interrate), cioè un solaio nella parte superiore, dove si stendono le castagne e uno spazio inferiore, dove invece si accende il fuoco.
Il processo di essiccazione dura circa 15 giorni (o anche fino ad un mese) grazie all’effetto combinato del fumo e dell’aria calda.
Il passaggio successivo è la tostatura in forno, il trattamento con acqua fredda o bollente e l’asciugatura.
In questo modo le castagne si conservano per lunghi periodi.
L’Alto Adige è il luogo ideale per una vacanza autunnale o invernale in territorio altoatesino.…
Con l’avvicinarsi del Natale, la ricerca del regalo perfetto per lui diventa una priorità. I…
Esaminare gli accessori Tommy Hilfiger non è solo un'occasione per scoprire stile e qualità, ma…
La salute dei capelli è una preoccupazione comune che può essere influenzata da vari fattori,…
Quando si parla di calzature, Adidas rappresenta da sempre uno dei marchi più innovativi e…
Le problematiche legate al concepimento sono molto diffuse. Per dare qualche numero, in Italia riguardano…