Molte sognano di possedere una pentola a pressione perché i tempi di cottura si riduco drasticamente, ma allo stesso tempo temono che possa rivelarsi pericolosa ed esplodere, ma se si sa come usare la pentola a pressione e il suo principio di funzionamento non si corrono rischi di sorta.
La pentola a pressione cuoce gli alimenti a una temperatura superiore ai 100 gradi, grazie a un particolare coperchio che non fa fuoriuscire il vapore che si forma all’interno della stessa durante la cottura degli alimenti. In questo modo all’interno della pentola si crea una pressione superiore a quella atmosferica, e quindi la temperatura di ebollizione aumenta di conseguenza.
Anzitutto la pentola a pressione andrebbe scelta della dimensione giusta in base alle ricette da eseguire. In genere, si può considerare un litro per persona, dunque una pentola a pressione di 5 litri è sufficiente per 4-5 persone, ed è in genere la dimensione consigliata poiché quella che presenta la maggior versatilità.
Le dimensioni che si trovano nella grande distribuzione sono, in genere, 3: 3, 5, 7 litri.
Adesso vi spiego in concreto come usare la pentola a pressione nel modo più corretto seguendo semplici accorgimenti:
– evitare di riempire troppo la pentola affinché il cibo non ostruisca la valvola di sicurezza;
– aprire la pentola solamente quando il sibilo è scomparso, ovvero quando la pressione all’interno è uguale a quella esterna;
– evitare di introdurre cibi avvolti in carta o tela che potrebbe ostacolare la fuoriuscita del vapore attraverso la valvola di sicurezza;
– calcolare il tempo di cottura delle ricette dal momento in cui la pentola raggiunge la massima pressione;
– ridurre al minimo la fiamma appena la pentola raggiunge la pressione massima;
– pulire bene la pentola, soprattutto nella zona della guarnizione, evitando in tale zona di utilizzare strumenti abrasivi.
Il vantaggio principale della pentola a pressione, come abbiamo già detto, è quello di ridurre i tempi di cottura delle ricette, soprattutto dei cibi che vanno lessati, stufati o cotti al vapore.
Di contro, la possibilità di controllare il grado di cottura delle ricette è piuttosto complicata poiché bisogna far scendere la pressione, aprire la pentola, controllare la cottura, rischiudere la pentola e riportarla in pressione. Tutte queste operazioni richiedono molto tempo e spesso non ne vale la pena.
Di conseguenza la pentola a pressione è adatta solamente per le ricette dove la cottura non rappresenta un fattore critico ed è molto lunga, diciamo superiore ai 45 minuti.
Per fare un esempio, il risotto, che richiede 20 minuti e la cui qualità dipende in modo determinante dal tempo di cottura (un minuto in più e lo si scuoce irrimediabilmente) non andrebbe cotto in pentola a pressione, dove un minuto diventa 20 secondi e quindi una cottura ottimale sarebbe veramente difficile da ottenere, e anche azzeccando i tempi di cottura, il risparmio di tempo sarebbe, nella migliore delle ipotesi, di 8 minuti (12 minuti contro i 20 per preparare un risotto con una normale pentola).
Un’altra ricetta che purtroppo viene preparata con la pentola a pressione è il creme caramel, che non dovrebbe assolutamente bollire altrimenti esce tutto pieno di buchi (come puntualmente accade con la pentola a pressione).
Diffidate da chi pretende di cucinare qualunque ricetta in pentola a pressione.
La pentola a pressione, quindi, è adatta per ricette quali bolliti, spezzatini, brodi vegetali o di carne, per cuocere pesci particolarmente duri come il polpo, oppure per cuocere a vapore riducendo drasticamente i tempi di cottura, con l’utilizzo dell’apposita griglia per cottura a vapore.
Gli altri vantaggi di cui si legge spesso, come il fatto di poter cuocere con meno grassi o quello di preservare le caratteristiche nutritive, non hanno un riscontro oggettivo.
Per quanto riguarda i grassi, non si capisce perché l’uso della pentola a pressione sarebbe un vantaggio, visto che si possono non utilizzare grassi in qualunque ricetta tradizionale come nella pentola a pressione.
Sul fatto che si preservino le caratteristiche nutritive non sono d’accordo poiché la temperatura elevata, semmai, è nemica dei nutrienti (per esempio delle vitamine).
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