Sembra una teoria non nuova, in effetti a chi chiedere il sale se lo abbiamo finito? Chi può avere una foglia di basilico per la salsa che state cucinando o un trapano per fare un po’ di bricolage se non il nostro vicino di casa? Infatti così funzionava prima, tra vicini ci si aiutava, ci si scambiavano oggetti, vestiti, mobili all’occorrenza. I nostri nonni lo sapevano bene, quelli che hanno vissuto la guerra o il dopo guerra avevano imparato a non sprecare nulla e ad aiutarsi in caso di bisogno. Negli ultimi decenni però le cose sono un po’ cambiate, un po’ per il benessere diffuso e fittizio che abbiamo vissuto, un po’ per il fatto che spesso capita di non vivere nella propria città d’origine, in particolare nelle grandi città, i rapporti con i vicini di casa sono pressocchè nulli. Ma oggi, grazie al diffondersi dell’economia partecipativa e del sempre più utilizzato sistema del baratto anche i condomini si stanno organizzando, vediamo come.
La pratica dello scambio di oggetti, utensili o accessori per la casa si sta diffondendo molto velocemente negli Stati Uniti attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie. Interessante come fenomeno perchè si cerca di saldare nuovamente un’abitudine antica utilizzando però uno degli ‘utensili’ più moderni: la rete.
Sono dei siti internet specializzati ai quali basta iscriversi inserendo il proprio codice postale ed ogni volta che si ha bisogno di qualcosa, prima di recarsi in un negozio per comprarla, si può consultare l’archivio del portale per vedere se qualche vicino non abbia l’oggetto desiderato a disposizione per scambiarlo con altro temporaneamente, in vendita o in affitto.
E’ tuttavia un nuovo modo di relazionarsi con le persone, non basato solamente sullo scambio per aiutare gli altri, spesso infatti lo scambio può essere fatto in cambio di denaro o di altro, l’evoluzione che c’è stata è legata strettamente alla coscienza di poter dare un valore ad ogni oggetto o servizio offerto senza però passare da intermediari, un rapporto diretto tra persone.
In un articolo pubblicato recentemente sulla rivista Wird, l’economista Loretta Napoleoni, ha affermato che ‘anche l’economia partecipativa, come quella capitalista e marxista, è essenzialmente a scopo di lucro’. Questo nuovo tipo di scambio, anche tra vicini di casa, avvicina con coscienza e trasparenza le persone che abitano vicine.
Di seguito alcuni link interessanti da cui prendere spunto, in Italia ancora un servizio del genere non esiste ma presto arriverà.
Neighborgoods: è un sito internet dove è possibile prendere o dare in prestito i più svariati oggetti, cercando nel database le persone che vivono nelle vicinanze. In inglese il titolo di questo sito è un brillante gioco di parole: da neighborhood, vicinato, a neighborgoods, beni di consumo posseduti dal vicinato.
Share some sugar: un sito su cui è possibile trovare in prestito o in affitto oggetti o utensili per la casa.
Meet the neighbors: vuoi semplicemente conoscere i tuoi vicini di casa per instaurare una relazione ecco il sito.