L’autunno è arrivato anche quest’anno portando piogge e tanto freddo. Ma quando potremo accendere il riscaldamento? La rigidità delle temperature ha determinato già delle accensioni anticipate, anche se l’attivazione di tutti gli impianti italiani è prevista per metà ottobre… finalmente ci siamo!
Norme per l’accensione del riscaldamento
A fornire utili informazioni in merito ai periodi di accensione del riscaldamento è la tabella riportata da Help Consumatori, dove sono individuate le sei aree climatiche, dalla A alla F, in cui è suddivisa l’Italia in base alla media delle temperature annuali. Il centro e il sud, dove anche i costi delle bollette del gas cambiano rispetto al nord, rientrano nelle fasce dalla A alla C: la A comprende le province dove è prevista l’accensione minima, da inizio dicembre a metà marzo per massimo 6 ore giornaliere, la B da inizio dicembre a fine marzo per massimo 8 ore al giorno, la C da metà novembre a fine marzo per massimo 10 ore al giorno. Le zone E e D comprendono la maggior parte delle province del settentrione e in esse è possibile accendere i riscaldamenti da metà ottobre o inizio novembre a metà aprile per massimo 14 ore al giorno. Infine la zona F comprende le province più fredde, ove non sono previste limitazioni di alcun tipo. Esistono norme tese a definire anche gli orari di accensione, che generalmente vanno dalle 5 del mattino alle 23 di sera. Tutto ciò non è ovviamente un caso, l’obiettivo della normativa è infatti quello di limitare il più possibile i consumi energetici e l’inquinamento atmosferico, salvo eccezioni in caso di condizioni climatiche particolari.
Interventi per diminuire le spese energetiche e per la manutenzione delle caldaie
Ad essere care non sono solo le bollette della luce ma anche quelle del gas, per ridurre la spesa energetica è possibile ricorrere a diversi tipi di interventi, non solo strutturali. A sostenerlo è l’Enea, Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, che fa riferimento a piccoli accorgimenti utili per ridurre le spese di riscaldamento persino del 40%. Un consiglio sottovalutato ma fondamentale consiste per esempio nello spegnere i termosifoni delle stanze che non vengono utilizzate. Per quanto concerne le caldaie, grazie al DPR 16 aprile 2013, numero 74, d’ora in avanti i controlli domestici e di piccoli condomini dovranno essere effettuati secondo tempestiche del tutto differenti rispetto al passato, che comporteranno notevole risparmio per chi ha impianti tradizionali: ogni due anni per impianti a combustibile e ogni quattro anni per gli impianti a gas metano o GPL. Infine grazie alla riforma del condominio entrata in vigore quest’anno si potrà rinunciare all’impianto centralizzato, anche se si vive in condominio, optando per una forma di riscaldamento autonomo.
L’Alto Adige è il luogo ideale per una vacanza autunnale o invernale in territorio altoatesino.…
Con l’avvicinarsi del Natale, la ricerca del regalo perfetto per lui diventa una priorità. I…
Esaminare gli accessori Tommy Hilfiger non è solo un'occasione per scoprire stile e qualità, ma…
La salute dei capelli è una preoccupazione comune che può essere influenzata da vari fattori,…
Quando si parla di calzature, Adidas rappresenta da sempre uno dei marchi più innovativi e…
Le problematiche legate al concepimento sono molto diffuse. Per dare qualche numero, in Italia riguardano…