Restaurare un mobile antico è sempre un’operazione delicata. Nel campo dei fai da te, esistono molti consigli e guide utili per riportare allo splendore un armadio, un comò, una libreria, una credenza o una qualsiasi altra mobilia segnata dal tempo. Il rischio che si cela dietro questi interventi, tuttavia, è quello di non procedere nella maniera corretta e di arrecare ulteriori danni. Una premessa, sempre valida, è di rivolgersi ad un professionista soprattutto se il mobile antico è un pezzo d’antiquariato di valore. Il buon senso suggerisce anche di valutare, prima ancora di mettersi all’opera, il suo grado di conservazione.
Dopodiché un buon lavoro di recupero e di restauro è un’attività stimolante anche per mani di donna. Ridare luce e bellezza, si sa, è un’inclinazione femminile: la nostra creatività e il nostro ingegno non chiedono di meglio!
Prodotti per il restauro fai da te
Come ogni bricoleur sa bene, la cassetta degli attrezzi deve sempre essere ben fornita. In questo caso occorre acquistare, presso un negozio specializzato in fai da te gommalacca liquida e cera d’api, alcol denaturato, pennelli a spatola, carta vetrata non troppo spessa e infine della lana di acciaio.
Restauro fai da te: primi step
Se il legno presenta chiazze e rugosità, significa che i danni riguardano solo la finitura in gommalacca. Quindi si può procedere ai primi step del recupero del mobile: togliere lo strato deteriorato e, solo successivamente, passare alla lucidatura del legno. Vediamo in concreto come si fa: rimuovere la patina della finitura ormai impresentabile con movimenti decisi ma leggeri e utilizzando il batuffolo di lana in acciaio su cui prima è stato versato un pò di alcol denaturato. Quando si passa all’applicazione uniforme di un nuovo livello di gommalacca, bisogna assicurarsi che il legno sia ben asciutto.
A questo punto la lucidatura può aver inizio: servirsi di un pennello a spatola per stendere la sostanza liquida. E’ importante, in questa fase, evitare interruzioni: la mano deve scorrere sull’intera superficie senza fermarsi, altrimenti verranno fuori antiestetiche grinzette. Un solo strato di gommalacca non è sufficiente e bisogna ripetere l’operazione più volte rispettando i tempi di asciugatura. Il più è fatto: rimane da passere l’ultima mano solo dopo aver carteggiato il piano con la carta abrasiva. Il sottile livello di cera d’api è l’ultimo tocco…ora non rimane che da ammirare la rinascita lucida dell’antico mobile.
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