Il Salone del gusto di Torino ha chiuso ieri i battenti dell’edizione 2010, ispirata a principi sostenibili (ad esempio per gli stand sono stati usati legno e carta che non verranno buttati ma riutilizzati per un’altra manifestazione) e incentrata soprattutto sul tema della sensibilizzazione verso il cibo. La rassegna è stata scandita da degustazioni di ottimi piatti e presentazioni di nuove proposte sperimentali, con la partecipazione di chef di grosso calibro. Ma il Salone del Gusto è stato anche un’occasione per parlare del rapporto tra fame nel mondo e sprechi quotidiani, che vede da una parte persone che stentano a sopravvivere e dall’altra enormi masse di cibo avanzato e buttato via.
Quello che fanno impressione sono, come al solito, i dati legati a queste situazioni: partiamo da noi, dal’Italia, paese in cui, secondo la stima di Coldiretti il 30% di ciò che viene acquistato va poi buttato, esattamente circa 27 Kg di cibo per ogni italiano. Ma le cifre che portano a riflettere sono quelle relative agli Stati Uniti, dove circa la metà dei generi alimentari acquistati dalla popolazione non viene consumata e finisce direttamente nella spazzatura, spesso ancora confezionata. Insomma, per fare un discorso globale, nel mondo viene prodotto cibo per 8 miliardi di persone, ma delle 6 effettivamente presenti sulla Terra, un miliardo circa rischia di morire di fame. Gli avanzi in cucina non vengono utilizzati.
Colpa del benessere eccessivo, delle promozioni e delle offerte nei supermercati che spingono a comprare più roba (magari vicino alla scadenza) con le formula 3X2 o ‘compra uno, l’altro a metà prezzo’.
Al Salone del Gusto si è deciso di invertire questa tendenza, così l’ultimo giorno tutti gli chef presenti, importanti o meno, si sono dati da fare per riciclare gli avanzi e riproporli in maniera gustosa, per far capire che ciò che non si è consumato al momento può essere riutilizzato tranquillamente e a volte risulta anche più buono dell’originale! Basta fare un esempio con le fettuccine riscaldate in padella con il peperoncino, o la frittata di pasta, o la pasta ripassata al forno con la mozzarella..e l’elenco potrebbe continuare all’infinito.
Appare quindi chiaro che riciclare generi alimentari sta diventando tanto importante quanto riciclare vetro, plastica e carta.
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