Allattamento: inps e permessi previsti dalla legge
Cosa prevede la legge per quanto riguarda l’allattamento? L’Inps ha una regolamentazione ben precisa sul tema. Chi può ricevere i permessi retribuiti e per quanto tempo? Solo le mamme possono usufruire di questo tipo di congedo? E i genitori che hanno bambini in affidamento hanno diritto allo stesso tempo dei genitori naturali? Ecco quello che prevede la legge per tutto ciò che riguarda il periodo dell’allattamento materno di un neonato in caso di mamma lavoratrice a partire dalla nascita fino al compimento del primo anno.
A chi spettano i riposi per allattamento
Alla madre lavoratrice dipendente ( circ. 77/81 , punto 1 ), anche nel caso di adozione o affidamento ( circ. 257/82 , punto C , circ. 91/03 ), durante il primo anno di vita del bambino o di ingresso del bambino in famiglia;
Alla madre lavoratrice dipendente in distacco sindacale durante i periodi di aspettativa sindacale non retribuita. La lavoratrice mantiene il diritto alle prestazioni di qualsiasi natura quindi anche alla indennità per riposi giornalieri. Il calcolo della indennità andrà fatto prendendo a riferimento la retribuzione che la lavoratrice avrebbe maturato allorché fosse rimasta in servizio. circ. 95bis/2006 punto 7.4;
Alla madre LSU, LPU e ASU ( circ. 86/99 punto g, msg 671/03 ) impegnata a tempo pieno nelle attività socialmente utili. La stessa ha diritto ad usufruire dei riposi per allattamento senza riduzione dell’assegno ( msg 671/03 , 5° capoverso).
Al padre lavoratore dipendente ( circ. 182/93 ):
Quando il figlio è affidato al solo padre;
In alternativa alla madre lavoratrice dipendente che non se ne avvalga (anche nel caso di lavoratrice dipendente che non si può avvalere dell’astensione facoltativa perché appartenente a categorie non aventi diritto es. lavoratrice domestica e a domicilio );
Nel caso in cui la madre non sia lavoratrice dipendente , ma lavoratrice autonoma , libera professionista , ecc.( purché lavoratrice avente diritto ad un trattamento di maternità dall’Inps o da un altro Ente previdenziale);circ. 95bis/2006;
Nel caso di madre casalinga senza eccezioni ed indipendentemente dalla sussistenza di comprovate situazioni che determinano l’oggettiva impossibilità della madre stessa di accudire il bambino circ. 118/2009;
In caso di morte o di grave infermità della madre indipendentemente dalla sua condizione di lavoratrice o meno ( circ. 48/87 , circ 109/2000 , Circ. 8/2003 , circ. 95bis/2006 ).
(fonte Inps)
Permessi per allattamento previsti dalla legge
Per la madre:
II datore di lavoro, durante il primo anno di vita del bambino, deve concedere alla mamma lavoratrice, due periodi di riposo che vengono decisi in base all’effettivo orario di lavoro:
2 ore di permesso se l’orario di lavoro è pari o superiore alle 6 ore al giorno;
1 ora se l’orario di lavoro è inferiore alle 6 ore.
Se il datore di lavoro mette a disposizione una stanza per l’allattamento o un asilo nido, le ore dei permessi dimezzano, inoltre la distribuzione delle ore durante la giornata sarà decisa in accordo tra le parti.
Per il padre:
Il padre potrà usare i permessi solo in alternativa alla madre durante il 1 ° anno di vita del bambino nei seguenti casi:
se la madre lavoratrice dipendente non se ne avvale;
se la madre non è lavoratrice dipendente;
se i figli sono affidati solo al padre;
In caso di morte o grave infermità della madre.
Come fare la domanda
La domanda della madre va presentata al datore di lavoro circ. 109/2000 punto2.4 , i datori di lavoro si atterranno alle disposizioni della circ. _134371/1981;
la domanda del padre va presentata all’Inps e al datore di lavoro corredata della necessaria documentazione, entro l’anno di prescrizione circ. 112/2009, secondo le modalità dettate dalla circ. 109/2000 punto2.4. La richiesta del beneficio da parte del padre va effettuata con modello presente su Modulistica on line SR90 – msg 6878 del 9.3.2010