Come curarsi in caso di allergia al polline in gravidanza e allattamento? Con l’arrivo della bella stagione le donne in attesa potrebbero soffrire tutti i sintomi dell’allergia ai pollini, diffusa soprattutto in primavera. Starnuti, naso chiuso, prurito nasale e fastidio agli occhi, sono solo alcune delle manifestazioni tipiche di questa forma di allergia. In gravidanza e allattamento, però, i dubbi potrebbero essere tanti e molti di essi riguardano i farmaci da assumere per trattare il problema. Nei nove mesi, infatti, l’assunzione dei farmaci è generalmente sconsigliata e, se necessaria, richiede la prescrizione del medico. Ma, quali sono gli altri sintomi che le donne in attesa registrano in gravidanza? E, qual è la terapia possibile in questi casi?
I sintomi
I sintomi dell’allergia al polline in gravidanza e allattamento sono quelli che si riscontrano generalmente in tutti i pazienti. In questi casi, quindi, possono aversi:
– congiuntivite;
– lacrimazione eccessiva;
– fastidio e prurito agli occhi;
– fastidio per la luce;
– starnuti frequenti;
– asma allergica;
– allergia cutanea;
– prurito cutaneo;
– naso che cola;
– naso chiuso;
– riduzione dell’olfatto;
– cefalea;
– tosse secca e stizzosa;
– difficoltà respiratorie;
– senso di malessere generale.
Come per la generalità dei casi, in alcune pazienti in stato di gravidanza, questi sintomi si manifestano congiuntamente, mentre altre donne lamentano solo alcuni di essi e – magari – li riscontrano con un’intensità inferiore. Ad ogni modo, nei nove mesi, questi fastidi possono compromettere notevolmente la qualità della vita della donna, in un momento già delicato e caratterizzato da alcuni piccoli e grandi problemi.
Le cause
Le cause dell’allergia ai pollini in gravidanza sono quelle tipiche. L’allergia, infatti, non è altro che una risposta immunitaria errata nei confronti di sostanze che sono innocue per la maggior parte delle persone. Il sistema immunitario, quindi, riconosce i pollini come agenti da combattere e innesca una serie di reazioni che provocano la sintomatologia. Sicuramente la predisposizione genetica è determinante. Va anche detto che in gravidanza spesso si assiste ad un miglioramento dei sintomi. Ciò accade in circa un terzo dei casi. In un altro terzo delle donne, invece, le condizioni rimangono stabili, mentre solo nel restante terzo si assiste ad un peggioramento dei sintomi dell’allergia. Più raramente, invece, il periodo della gravidanza rappresenta il fattore scatenante per la comparsa di una nuova allergia. Se non si è mai state affette da allergia ai pollini, dunque, non c’è nulla da temere. La gravidanza non è un fattore predisponente per la comparsa delle allergie ai pollini. Ma, come curare l’allergia stagionale in gravidanza e allattamento?
Il vaccino
Il vaccino per combattere l’allergia al polline è sempre più diffuso, anche tra le donne. Introdurre periodicamente l’allergene nell’organismo, infatti, aiuta quest’ultimo ad abituarsi gradualmente ad esso e quindi a combattere i sintomi che scatena. Tuttavia, se si vuole iniziare una terapia desensibilizzante (immunoterapia, il cosiddetto vaccino), sarebbe bene farlo prima di iniziare a cercare una gravidanza. Durante la gestazione, infatti, sia i test allergologici che le fasi iniziali dell’immunoterapia, potrebbero scatenare sintomi importanti dell’allergia. Dato che il vaccino richiede più somministrazioni nell’arco anche di 3 o 5 anni, dunque, si consiglia di iniziare con debito anticipo questo tipo di terapia. Tuttavia, in gravidanza e in allattamento, è possibile proseguire un’immunoterapia già avviata in precedenza; rischi per il feto non sussistono, al massimo si assiste ad un aumento dei sintomi. Ad ogni modo, i rimedi naturali per prevenire l’allergia ai pollini e le cure per trattarla in gravidanza e allattamento, esistono e sono diversi.
Le cure
Cosa prendere per trattare l’allergia in gravidanza e allattamento? Durante la gravidanza si consiglia di avvisare il proprio ginecologo che, eventualmente, richiede il consulto di un allergologo. E’ fondamentale tenere sotto controllo l’asma, se viene riscontrata, perché potrebbe provocare una cattiva ossigenazione del feto. In rari casi, a causa di questa, potrebbero aversi parto prematuro e basso peso alla nascita. Per curare i sintomi dell’allergia, comunque, il medico può prescrivere dei farmaci antistaminici (cetirizina e loratadina), degli spray nasali a base di cortisone per alleviare la rinite e consigliare dei lavaggi nasali con soluzioni saline. Molto utili anche gli spray nasali a base di sodio cromoglicato, generalmente ben tollerato nei nove mesi. In caso di forte congiuntivite, invece, potrebbe rendersi necessario l’utilizzo di colliri specifici. I farmaci per l’asma, infine, possono essere somministrati anche con aerosol. Ma, cosa fare per prevenire l’allergia ai pollini in gravidanza e allattamento?
I rimedi
I consigli per stare meglio in caso di allergia al polline sono diversi. Per alleviare i sintomi dell’allergia è necessario, anzitutto, limitare il contatto con gli allergeni. Si consiglia, dunque, di evitare gite in campagna nel momento in cui vengono rilasciati i pollini, dormire con le finestre chiuse, viaggiare in auto con i finestrini chiusi e di utilizzare un climatizzatore con filtri antipolline. Tra gli altri rimedi, anche l’omeopatia, che può aiutare ad alleviare i sintomi. Non tutti i preparati omeopatici sono adatti ai nove mesi, però, quindi meglio chiedere al proprio medico, specie se si assumono altri farmaci o si soffre di particolari fastidi.
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