Bonus bebè 2018, tutte le novità

Le novità che riguardano il bonus bebè per il 2018 sono moltissime e riguardano tutte le famiglie che dal 2018 decideranno di avere un figlio o di adottarne uno. Continuano le politiche a sostegno delle nascite da parte del governo, politiche iniziate già da diversi anni con l’introduzione di vari tipi di sostegni economici ai neo genitori. Il bonus bebè 2018, in particolare, è un assegno mensile che viene corrisposto dall’Inps a tutte le famiglie che ne fanno richiesta e che sono in possesso di una determinata situazione economica su base ISEE. Vediamo che cosa cambia rispetto al 2017, quali sono i requisiti per ottenere il bonus bebè 2018 e come richiederlo.

Bonus bebè: che cos’è

Il bonus bebè è un assegno mensile che viene corrisposto dall’Inps alle famiglie che hanno un figlio o ne adottano uno. Nel 2017 sono stati destinati alla manovra ben 600 milioni di euro e l’importo del bonus bebè era di 80 euro mensili per le famiglie con un reddito ISEE inferiore ai 25.000 euro annui; per le famiglie a basso reddito, con un ISEE più basso di 7000 euro annui, la cifra mensile raddoppiava arrivando a 160 euro. Il bonus bebè era previsto per i primi 3 anni di vita del bambino e l’assegno veniva versato ogni mese alle famiglie in possesso dei requisiti. Con l’ultima legge di bilancio, il bonus bebè è stato confermato e reso strutturale: questo significa che la misura è diventata definitiva, ma le condizioni sono decisamente diverse rispetto agli scorsi anni. Vediamo che cosa cambia da quest’anno per chi avrà un bambino o ne adotterà uno a partire dal primo gennaio 2018.

Bonus bebè 2018: che cosa cambia

Come abbiamo anticipato, il bonus bebè da quest’anno ha delle nuove regole e, sebbene sia diventato definitivo grazie all’ultima legge di bilancio, ci sono anche delle cattive notizie per i neo genitori. L’iter legislativo del bonus bebè 2018 non è stato certo semplice: inizialmente non era nemmeno previsto nella legge di bilancio ma, dopo le pressioni di diversi partiti politici tra cui Alternativa Popolare e alcuni membri dello stesso Partito Democratico, è stato confermato e reso strutturale; questo significa che il bonus bebè sarà a disposizione per sempre per tutti coloro che decideranno di avere un figlio o adottarne uno, ma a diverse condizioni rispetto agli anni passati. Ecco che cosa è cambiato:

  • Meno fondi – i fondi destinati alla misura sono quasi dimezzati rispetto a quanto era stato previsto inizialmente: sono stati infatti stanziati solo 165 milioni di euro per il 2018, 295 milioni per il 2019 e 228,5 milioni per il 2020.
  • Bonus valido 1 anno – se finora il bonus bebè era valido per i primi tre anni di vita del bambino o per i primi tre anni dal momento dell’adozione, dal primo gennaio 2018 l’assegno verrà erogato solo per un anno; i nati entro il 31 dicembre 2017 beneficeranno invece ancora del bonus triennale.
  • Assegno dimezzato – per tutto il 2018 l’importo del bonus bebè resterà di 80 euro mensili, per un totale che arriva fino a 960 euro all’anno; dal 2019, invece, l’assegno mensile sarà dimezzato e le famiglie si vedranno corrispondere solo 40 euro mensili, per un totale annuo di 480 euro. A un bambino nato a novembre 2018, ad esempio, spetterà un assegno di 80 euro per due mesi (novembre e dicembre 2018) e di 40 euro per i restanti dieci mesi.

Bonus bebè 2018: come richiederlo

Resta invece invariata la procedura per richiedere il bonus bebè: sarà sempre l’Inps a occuparsi dell’erogazione dell’assegno mensile e a effettuare i controlli sulla correttezza delle informazioni comunicate dalle famiglie. Anche i requisiti ISEE per fare richiesta del bonus bebè restano gli stessi validi per gli anni passati: tutti coloro con un indicatore ISEE inferiore a 25.000 euro annui possono usufruire del bonus da 40 euro mensili, mentre per chi ha un reddito ISEE più basso di 7000 euro all’anno la cifra corrisposta mensilmente sale a 80 euro. Dall’Inps fanno sapere che, per le famiglie che sono in possesso dei requisiti per richiedere il bonus bebè nel 2018, sarebbe bene provvedere il prima possibile a presentare la certificazione ISEE, già dal primo gennaio 2018: in questo modo, partiranno subito i controlli e sarà possibile per l’istituto erogare gli assegni tempestivamente.

Altre misure

Non c’è solo il bonus bebè: il governo ha previsto ulteriori misure di sostegno economico a favore delle famiglie con nuovi nati a carico. Sono infatti disponibili il voucher baby sitter, che prevede l’erogazione di 600 euro mensili da destinare al pagamento dell’asilo nido o della baby sitter: possono richiederlo tutte le mamme che tornano a lavoro dopo la maternità obbligatoria ed è disponibile al massimo per 6 mesi. Tra le misure al vaglio del Parlamento c’è anche una novità, il bonus nonni: si tratterebbe dell’estensione della detrazione delle spese al 19% in dichiarazione dei redditi, anche per le spese sostenute dai parenti in linea retta quindi dai nonni per i nipoti. Infine, resta invariato il bonus Mamma Domani, che prevede l’erogazione di un contributo una tantum di 800 euro per tutte le neo mamme.

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Irene Bicchielli

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