Il ciclo irregolare è un’eventualità più comune di quanto si creda, soprattutto per le più giovani. Ma se il ciclo “va e viene” a suo piacimento, senza seguire uno schema o tempistiche precise, come si possono calcolare i giorni fertili e l’inizio dell’ovulazione? Sembrerebbe impossibile, ma, senza nascondere che sia più complesso, il calcolo dei giorni fertili, anche in presenza di un ciclo irregolare, è una missione possibile. Basta ascoltarsi, imparare a interpretare i segnali del proprio corpo e riconoscere i sintomi dell’ovulazione per individuare i giorni fertili.
Cosa, come e perché?
L’ovulazione, cioè il rilascio della cellula uovo pronta per essere fecondata, si verifica intorno alla metà del ciclo mestruale, il 14esimo giorno dopo le mestruazioni. Sono questi, quelli dell’ovulazione, i giorni fertili. Ma non per tutte l’ovulazione è questione di matematica, anzi.
Si parla di ciclo mestruale irregolare in presenza di anomalie di ritmo, quantità e durata delle mestruazioni. In particolare, quando fra l’inizio di due mestruazioni successive c’è un intervallo di tempo inferiore a 25 giorni si tratta di polimenorrea e se è superiore a 35 giorni di oligomenorrea. Quando, invece, le mestruazioni non si presentano per tre mesi consecutivi, si può parlare di amenorrea.
Le cause dell’irregolarità del ciclo possono essere di varia natura. Non sempre o, meglio, raramente, si tratta di condizioni patologiche, come l’ovaio policistico, più spesso i responsabili sono squilibri ormonali più o meno importanti, come quelli provocati nelle prime settimane dopo la sospensione della pillola contraccettiva per esempio.
Il calcolo del giorni fertili
Se il ciclo mestruale è irregolare e non può essere oggetto di calcoli matematici o previsioni certe, meglio non affidarsi ai numeri per individuare i giorni migliori per il concepimento, ma imparare ad ascoltare il proprio corpo e i segnali che fornisce. In particolare, esistono alcuni sintomi, più o meno accentuati, che lasciano intuire alle più attente la presenza dell’ovulazione e, di conseguenza, dei giorni fertili.
La temperatura basale può essere un indicatore importante, perché aumenta nei giorni dell’ovulazione. Il consiglio è di misurarla ogni mattina, per identificare ogni eventuale variazione anomala.
In questa particolare fase del ciclo, si possono notare anche un leggero gonfiore del seno e qualche dolore pelvico. Da tenere sotto controllo anche il muco vaginale: durante l’ovulazione, le perdite diventano trasparenti e filamentose, dalla consistenza simile a quella dell’albume d’uovo.