Come e quando punire i bambini? Capricci, litigate tra fratellini, marachelle a casa, sono episodi che possono mettere a dura prova la pazienza del genitore più amorevole. Di fronte a queste situazioni, tutte le mamme e i papà, si chiedono come comportarsi, come punire e sgridare correttamente il bambino, senza minare alla sua autostima in evoluzione. I metodi esistono, ma richiedono tanta costanza, pazienza ed esercizio; insomma, tanta buona volontà anche da parte dei genitori.
Rimproverare i bambini non è di per sé sbagliato, anzi, è necessario che questi capiscano cosa è giusto fare e cosa no. Ciò che conta davvero è utilizzare i metodi educativi giusti, in modo che il bambino apprenda delle regole di comportamento (fondamentali per la sua crescita), ma senza traumi e dispiaceri particolari. Anzitutto, è necessario che i genitori prestino bene attenzione al linguaggio che usano durante il rimprovero. Meglio non usare frasi come: “se fai questo la mamma non ti vuole più bene” oppure “sei stupido a fare così”. Questo tipo di affermazioni, infatti, minano all’autostima del piccolo e lo privano dell’amore incondizionato e necessario dei genitori. Quando un bambino fa qualcosa di sbagliato, quindi, meglio dire frasi come: “so che non volevi comportarti in questo modo, la prossima volta non farlo più” oppure “questa cosa che hai fatto è sbagliata” o ancora “questo comportamento non è educato o rispettoso”. Insomma, per sgridare i figli piccoli, è meglio utilizzare frasi che facciano capire che un dato comportamento è sbagliato, ma non che il bambino lo è di per sé.
Ricordatevi anche di ottenere quello che chiedete in modo coerente (anche in pubblico o quando siete stanchi); così facendo il bambino avrà ben chiare le regole che deve “sempre” rispettare. Infine, siate voi stessi esempio dei comportamenti che chiedete loro. Inoltre, dovreste cercare di affrontare i capricci dei bambini senza fare promesse di premi, chiedendo quindi perchè, semplicemente, un dato comportamento è giusto o sbagliato. Quando il bambino fa i capricci potete incoraggiarlo a lasciare la stanza e a tornare quando si sarà calmato oppure potete ignorarlo (così facendo capirà che il suo urlare non ha alcuna presa sul genitore). Anche le punizioni possono aiutare, ma devono essere sensate, proporzionate e, se possibile, miranti a ripristinare il danno causato. Ad esempio, se il piccolo non mette a posto i suoi giocattoli, non potrà usarli per una settimana oppure, se guarda qualcosa di inappropriato alla TV, non potrà più guardarla per più giorni. In questo modo, e senza ricorrere alle maniere forti (come le sculacciate che sono sconsigliate perché fanno capire al bambino che è lecito usare la violenza per ottenere qualcosa), i bambini maleducati e disobbedienti capiscono cosa è giusto fare e cosa non lo è.
Infine, i genitori dovrebbero anche ricordare sempre che essere autorevoli è ben diverso dall’essere autoritari e un buon grado di rispetto e autorevolezza si ottiene soprattutto donando anche tanto amore ai bambini.