Come spiegare l’Isis e la guerra ai bambini? Dopo la strage di Parigi di venerdì 13 novembre molti genitori si sono chiesti come spiegare ai bambini quello che sta succedendo nel mondo. Talvolta sono gli stessi bambini che chiedono informazioni e fanno domande; gli adulti non sempre sanno cosa dire, anche perchè si tratta di un tema di per sé complicato. A questo si aggiunge l’attività dei mass media, che diffondono continuamente immagini dei terroristi e delle loro carneficine. Insomma, tra le paure dei genitori e le immagini violente trasmesse in tv, i bambini sono davvero parecchio esposti in questa vicenda. Cosa fare e cosa dire?

Si tratta di un tema delicato, ma i genitori possono fare tanto per rassicurare i più piccoli. Gli psicologi consigliano, anzitutto, di fare esprimere i bambini. Se questi fanno delle domande, quindi, è meglio farli parlare e non soffocare le loro ansie e preoccupazioni. I bambini, poi, si esprimono anche mediante i disegni o altre attività e questi possono essere utili anche per capire le loro paure.

Se i bambini domandano qualcosa di esplicito sul tema, poi, è bene rispondere in modo diretto. Ovviamente, vanno evitati i termini crudi, ma sviare una domanda esplicita o rispondere in maniera vaga è assolutamente da evitare. Se i bambini cercano risposte occorre fornirne loro, altrimenti potrebbero ritrovarsi ad affrontare da soli certe paure e questo potrebbe avere conseguenze meno salutari sulla loro psiche. In altre parole, in assenza di una spiegazione adeguata da parte del genitore, la fantasia dei bambini potrebbe svilupparsi in modo ancora più spaventoso. Tutto questo potrebbe far sorgere più ansie e paure. Sì, quindi, al dialogo, anche su argomenti delicati, come il terrorismo e l’Isis.

Venendo alle parole da utilizzare, è chiaro che deve trattarsi di termini che i bambini riescono a comprendere e con cui hanno familiarità. Per far capire ai più piccoli cos’è successo a Parigi e cos’è l’Isis, quindi, bisogna utilizzare concetti semplici, come la distinzione tra “persone buone” e “persone cattive”. I cattivi saranno “gli uomini vestiti di nero” o “col cappuccio”.

Nello stesso tempo, però, è necessario rassicurare i bambini, spiegando anche loro che la polizia e l’esercito ci difenderanno dallo loro azione. Ancora, è fondamentale che anche i genitori evitino di farsi vedere timorosi e impauriti; queste emozioni si trasmettono sempre ai bambini.

Fate attenzione, infine, alle immagini che vengono trasmesse da talk e telegiornali, oggi particolarmente crude. Risparmiate ai più piccoli quelle particolarmente forti.

Fate colorare ai bambini anche i disegni sulla pace oppure proponete loro le filastrocche dedicate al tema.

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Rossella Giglio

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