Con una mamma che lavora, il figlio cresce meglio

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I sensi di colpa di una mamma che lavora verso il figlio spesso non hanno limiti. Niente paura, i figli crescono e spesso anche molto meglio. Veniamo da una cultura che vedeva la donna a casa e l’uomo a lavoro, ma le cose sono cambiate, un po’ per le esigenze della donna che ad oggi in linea di massima ha la stessa formazione dell’uomo quindi ha anche aspirazioni professionali più alte e un po’ a causa della crisi, per cui un solo stipendio portato a casa non basta più, oggi le donne, le mogli e le mamme non restano più tra le mura domestiche, ma molto presto lasciano i figli ai nonni o alle scuole per riprendere il lavoro. E’ giusto? I bambini cresceranno meglio o peggio rispetto al passato?

Secondo una recente ricerca svolta dall’University College di Londra insieme all’Economic and Research Council per il quale sono stati esaminati i problemi comportamentali e cognitivi dei bambini di 19.000 nuclei familiari e relazionati all’impiego professionale materno e paterno, l’assenza della madre per scopi professionali non nuocerebbe affatto anzi nella maggior parte dei casi gioverebbe al bambino.

L’ideale secondo la ricerca sarebbero entrambi genitori a lavoro anche per un part time però comunque entrambi impegnati in un’attività indipendente dalla famiglia. Il padre a casa e la mamma a lavoro è una situazione indicata per le figlie femmine ma non tanto per i maschi che, sempre secondo lo studio, potrebbero avere dei problemi soprattutto nello sviluppo sociale, la situazione opposta invece avrebbe gli stessi effetti negativi sulla femmina.

Secondo i ricercatori l’importante non sarebbe solo lavorare ma anche il fatto di avere qualcosa da raccontare ai propri figli che vada al di fuori delle mura domestiche, il trasmettere ai bambini che esiste una passione professionale interessante. Proprio per questo per le figlie femmine è importante che sia anche la mamma a trasmetterlo mentre per il maschio vale il contrario. Alla fine la situazione ideale vede entrambi i genitori a lavoro per un tempo massimo di otto ore e magari uno dei due part time.

Dunque mamme niente paura, lavorare non vuol dire togliere tempo ai propri bambini, come sempre l’importante non è la quantità ma la qualità.

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Published by
Francesca Rendano
Tags: lavoro

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