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Data presunta parto, ecco come calcolarla

Data presunta parto, ecco come calcolarla

Contrariamente a quello che normalmente siamo portate a pensare la durata di una gravidanza dal momento del concepimento alla nascita del bimbo non è di 9 mesi esatti, bensì dura in media nove mesi più 10 giorni dal primo giorno dell’ultimo ciclo mestruale.

Talvolta, però, per calcolare la durata della gestazione ci si affida ad altre misurazioni come per esempio i 10 mesi lunari per cui si finisce per calcolare la data del parto in base alla luna, oppure, più spesso si fa riferimento alle 40 settimane. Quest’ultimo metodo di misurazione è il più comune e anche il più usato dai ginecologi perché proprio la settimana è l’unità di misura più idonea a descrivere il ritmo di accrescimento del feto. Premesso ciò come si calcola la data del parto?

Per conoscere la data presunta del parto dal concepimento occorre memorizzare la data di inizio dell’ultimo ciclo mestruale e interrogare un regolo ostetrico, vale a dire una tabella che usano i ginecologi e si trova facilmente in numerosi siti web o libri dedicati all’argomento.
Ma badate bene che la data del parto assai di rado coinciderà perfettamente con quella segnata su queste tabelle, in quanto i fattori che determinano la nascita di una nuova vita sono davvero molti.
A meno che si abbia un ciclo irregolare col quale è difficile stabilire con certezza il periodo di ovulazione e quindi il giorno del concepimento (a meno che non si abbia avuto un solo rapporto sessuale in quel periodo); considerando cicli di 28-30 giorni e con un andamento regolare della gravidanza è probabile che il parto avvenga nel mese compreso tra i 15 giorni prima e i 15 gorni dopo la data presunta.

Solo 5 bimbi su 100 nascono proprio nella data prevista dal calcolo, circa 30 sono in anticipo e circa 65 in ritardo, questo perchè appunto, la data calcolata ha valenza puramente statistica, inoltre ricordiamo che le donne al primo figlio (le cosiddette primipare) tendono ad avere un leggero anticipo rispetto alle altre. Morale della favola? Pensate bene a cosa mettere nella valigia dell’ospedale perché potreste averne bisogno all’improvviso a dispetto di qualunque pregresso e ragionato calcolo!

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Maria Salerno

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