Cosa fare in caso di digestione lenta nei bambini e nei neonati? Si tratta di un disturbo alquanto diffuso, soprattutto nei primi mesi di vita, quando le mamme si rendono conto che i piccoli non digeriscono il latte. Anche i bimbi più grandi, però, possono soffrire di questo problema e, in questi casi, spesso ne è responsabile un’alimentazione scorretta e squilibrata. Infatti, il cibo cosiddetto “spazzatura”, che i bambini assumono in quantitativi sempre maggiori, può essere responsabile proprio di un rallentamento e di una maggiore difficoltà nella digestione. Ma, quali sono le altre cause che possono provocare una digestione lenta nei bambini e nei neonati e come si manifesta il problema?
Nei neonati
Nei neonati non è sempre semplice capire quando soffrono di problemi legati alla digestione lenta. Se, infatti, i bimbi più grandi possono riferire qualche sintomo, i lattanti non hanno certo questa capacità. L’unico strumento a disposiszione dei genitori resta, dunque, l’analisi delle feci. E’ importante prestare attenzione all’aspetto, la consistenza e il numero delle evacuazioni. Solo in questo modo è possibile capire se il bambino ha problemi legati alla digestione, ad esempio diarrea o – più spesso – stitichezza. Inutile, invece, fare attenzione al classico “ruttino”, in quanto anche se i piccoli non lo fanno, ciò non significa che non abbiano digerito o non riescano a farlo. Il ruttino, infatti, permette solo al piccolo di eliminare l’aria che ha accumulato durante la suzione. Ma, in ogni caso, la sua assenza non significa che non riesce a digerire adeguatamente. Non preoccupatevi eccessivamente neppure se il bambino ha il singhiozzo dopo la poppata; anche in questo caso si tratta di un disturbo del tutto normale. Infine, il rigurgito del latte: l’espulsione di una piccola quantità dopo la poppata. Anche questo è un fenomeno del tutto naturale e non è sinonimo di cattiva digestione nei neonati. Una maggiore difficoltà digestiva, invece, potrebbe riscontrarsi nei neonati con il cambio di alimentazione. Il passaggio agli alimenti solidi, introdotti tramite lo svezzamento, infatti, potrebbe provocare il problema. Si tratta, comunque, di una fase transitoria, destinata a passare nel giro di qualche settimana o – al limite – di qualche mese.
Nei bambini
Nei bambini più grandi la cattiva digestione si può manifestare con diversi sintomi, che il bimbo può anche riferire. Il primo è il meteorismo, cioè l’accumulo di aria all’interno dell’intestino. Il secondo, meno frequente, i crampi addominali. Molto comune anche la sensazione di pesantezza e gonfiore della pancia. I bambini, dunque, potrebbero manifestare anche inappetenza e rifiuto per il cibo. Un altro sintomo tipico è la stitichezza, che può segnalare proprio una digestione difficile legata all’assunzione di alimenti particolari. Un blocco digestivo, però, può dipendere anche da altre cause. Considerando che lo stomaco dei piccoli è ancora piuttosto delicato, infatti, i fattori possono essere davvero tanti. In primis, il freddo, ma anche l’abitudine del bambino di ingurgitare velocemente porzioni troppo grandi di cibo troppo in fretta. In altri casi, poi, la cattiva digestione può dipendere da un’intolleranza alimentare; si tratta di disturbi sempre più diffusi anche tra i più piccoli. Infine, a creare difficoltà digestive, può essere un disagio psicologico, che viene somatizzato e provoca, dunque, un malessere di questo tipo.
Rimedi nei neonati
Per i neonati, i rimedi per la digestione difficile dipendono, ovviamente, dalla causa scatenante. Se avete notato cattiva digestione in seguito all’introduzione del latte artificiale, chiedete al vostro pediatra quali formulazioni possono adattarsi meglio al vostro bambino. Se, invece, la cattiva digestione si riscontra nella fase dello svezzamento col passaggio agli alimenti solidi, forse avete introdotto troppo presto qualche alimento. Dunque, controllate bene il calendario dello svezzamento. Un altro consiglio è quello di non mettere nella culla il neonato dopo la poppata. Evitate sempre la posizione sdraita, dopo la pappa. Sempre meglio tenerlo un po’ in posizione verticale, magari con la testa appoggiata alla spalla. Potete dargli anche qualche colpetto sulla schiena, per fargli fare il ruttino. Comunque, è bene tenere il neonato in posizione verticale per almeno 10/15 minuti dopo la poppata prima di metterlo nella culla. Ad ogni modo, se il bambino cresce di peso, in genere non c’è da preoccuparsi. Se la crescita mensile è poca oppure si registra un calo di peso, sarà bene valutare con il pediatra quale sia il problema.
Rimedi nei bambini
Le cure per la cattiva digestione nei bambini dipendono, chiaramente, dalle cause scatenanti il problema. Se il disturbo persiste nel tempo si possono fare esami specifici al fine di capire se il piccolo soffra di un’intolleranza alimentare. Nella maggior parte dei casi, però, il problema dipende, più che altro, da una cattiva alimentazione. Cibi grassi, speziati, elaborati, ricchi in sale o zuccheri, possono sicuramente determinare difficoltà digestive. I bambini devono avere un’alimentazione variegata, basata anche su un ampio consumo di frutta e verdura. Cercate anche di farli bere adeguatamente, perchè anche la scarsa idratazione può provocare rallentamenti della digestione e stitichezza. Ancora, in estate, evitate le bevande ghiacciate, che possono provocare nei più piccoli un vero e proprio blocco digestivo e quindi una congestione. Un utile rimedio naturale per favorire la digestione nei bambini, poi, è la tisana al finocchio, che aiuta anche contro la stitichezza e il meteorismo.
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