dislessia-sintomi

Quali sono i sintomi nei bambini della dislessia? Spesso non sono semplici da identificare finchè il piccolo non inizia a scrivere o a leggere, infatti questa ‘sindrome‘, oggi molto diffusa, è classificata tra i Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) e si manifesta principalmente con difficoltà a leggere velocemente e correttamente a voce alta, quindi nei primi due anni della scuola primaria. Queste difficoltà possono essere causate da diversi fattori, sia psicologici che fisici. Ma vediamo quali sono i sintomi della dislessia nei bambini.

Dal novembre dell’anno scorso è entrata in vigore una legge che tutela i bambini dislessici garantendogli un appoggio in più durante il percorso scolastico ma senza farli sentire disabili come invece succede per altre patologie. Ad oggi i sintomi della dislessia, come vi dicevo, si iniziano a riscontrare tra i 4 e gli 8 anni, cioè dal momento in cui il bambino inizia ad esprimersi meglio fino ai primi due anni di scuole elementari. Prima viene diagnosticata questa sindrome meglio si potrà agire per cercare di aiutare il bambino nell’apprendimento. Ci sono dei sintomi che da genitori possiamo notare anche in età prescolare ma saranno confermati solo quando il bambino inizierà a leggere e a contare.

 

Ecco tutti i sintomi che possono portare a pensare che un bambino soffra di dislessia:

 

  • difficoltà nella scrittura, nella lettura e nello spelling;
  • inversione o omissione di numeri e lettere;
  • utilizzo delle dita per eseguire calcoli molto semplici;
  • difficoltà nell’apprendimento di formule, tabelline e alfabeto;
  • scarsa concentrazione;
  • difficoltà nell’allacciare i lacci delle scarpe, i vestiti e la cravatte;
  • senso dell’orientamento poco sviluppato;
  • scarsa autostima e moderata fiducia in se stesso;
  • confusione tra destra e sinistra;
  • difficoltà nell’elaborare il linguaggio in maniera rapida.

In particolare per quanto riguarda la scrittura e la lettura i bambini dislessici hanno le seguenti difficoltà:

 

  • non riescono a distinguere lettere simili;
  • confondono la M con la N, la C con la E o la F con la T;
  • faticano a distinguere lettere con suoni simili (tipo F e V, T e D, P e B, C e G ecc.);
  • omettono la lettura di parti delle parole, sia singole lettere che sillabe;
  • invertono le lettere come per esempio: ciao diventa caio.

Una volta che si sono individuati questi sintomi se ne potrà parlare con le maestre e con il pediatra e si deciderà insieme come affrontare il problema. Fortunatamente oggi come oggi a scuola la legge, come vi dicevo, tutela questi bambini, in ogni caso sarà molto importante anche il ruolo dei genitori tra le mura domestiche, infatti saranno tante le cose si potranno fare per aiutare il bambino. Eccone qualcuna:

 

  • leggere a voce alta e far leggere a voce alta il bambino;
  • fargli copiare dei testi scritti a lettere grandi;
  • parlare tranquillamente del loro disturbo;
  • correggere tutti gli errori nei testi scritti;
  • dare liste di parole da imparare;
  • farli sentire tranquilli, sbagliare non è grave.

Per più informazioni potete rivolgervi anche all’Associazione Italiana Dislessia, qui il sito internet.

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Francesca Rendano

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