L’infertilità maschile è ormai un problema molto diffuso, un ragazzo su quattro ne soffre e nelle coppie infertili il 55% delle volte la causa è proprio nell’uomo. Questo dato, che si riferisce a statistiche del 2010, è stato diffuso nel corso del 60° congresso della Società degli urologi del Nord Italia (Suni), in corso fino a sabato a Bologna.
La capacità riproduttiva dei maschi italiani è andata riducendosi nel tempo con il cambiare delle abitudini, dell’ambiente, del modo di vivere e dell’insorgere di patologie connesse ai nuovi stili di vita. Al congresso è stata citata un’indagine svolta un decennio fa, secondo la quale dal 1940 al 1990 la concentrazione media degli spermatozoi sarebbe crollata da 113 a 66 milioni.
Negli ultimi vent’anni, poi, secondo quanto affermato da Giuseppe Martorana, presidente del congresso e direttore della Clinica urologica della Università di Bologna, ‘il numero degli spermatozoi prodotti si è quasi dimezzato‘.
Fra le Le cause è possibile ritrovare l’inquinamento atmosferico, alimentazione scorretta, fumo e alcool, stress, condizioni di lavoro e stili di vita non sani e ovviamente comportamenti sessuali a rischio. Questo contesto di situazioni a rischio produce una serie di patologie andrologiche che finiscono per incidere sulla capacità riproduttiva dell’uomo e, se non diagnosticate e curate per tempo, possono portare all’infertilità: varicocele, infezioni sessuali, tumori, prostatiti croniche, disturbi dell’erezione e dell’eiaculazione.
Il guaio, si è detto al congresso di Bologna, è che questi problemi sono sempre più diffusi tra i giovani: ‘Un giovane su quattro con problemi riproduttivi – ha detto Martorana – mostra tracce di lesioni da infezione cronica alla prostata, aspetto che fa pensare che si sarebbero potuti prevenire‘.
‘Per la fertilità – ha ricordato il presidente del congresso – sono molto importanti le condizioni ambientali e lo stile di vita, incluso lo stress: ad esempio, l’esposizione agli inquinanti prodotti dal traffico urbano agisce negativamente‘.
Nel rendere noto il dato sul sorpasso degli uomini sulle donne quale causa dell’infertilità di coppia, gli urologi mettono sotto accusa soprattutto il varicocele (il suo controllo è entrato tra le diagnosi sistematiche solo da 25 anni), la cui presenza incide negativamente sia sulla quantità che sulla qualità degli spermatozoi. In proposito, secondo un altro dato allarmante emerso dal congresso, negli ultimi anni in circa il 30% dei pazienti maschi sopra i 25 anni si è registrato un progressivo incremento della presenza di alterazioni del Dna del liquido seminale: una delle più diffuse cause di infertilità.