I danni provocati alla salute dei bambini dal fumo passivo sono diversi. Molti genitori non li conoscono e, anzi, cercano sempre qualche giustificazione, pensando che non siano poi così tanti. In realtà, il fumo passivo è particolarmente dannoso per la salute dei bambini e dei neonati. Anche fumare in gravidanza espone il nascituro ad una serie di rischi. Il monossido di carbonio e la nicotina, infatti, passano attraverso la barriera placentare, riducendo l’apporto di ossigeno nei tessuti fetali. Questo provoca, tra l’altro, un aumento della frequenza cardiaca nel bebè. Ma, quali sono gli altri danni che il fumo passivo può causare ai bambini e ai neonati?
Fumo passivo in gravidanza
Il fumo passivo provoca, in primis, danni alla salute del feto. Il tabagismo della madre, infatti, ha l’effetto di aumentare il battito cardiaco del feto, ma non solo. Il fumo della madre in gravidanza, infatti, comporta anche una riduzione ponderale fetale e un aumento della mortalità. Secondo uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Monaco e del Karolinska Institutet di Stoccolma, poi, l’esposizione del feto al fumo materno nel primo trimestre di gravidanza costituisce, tra l’altro, un fattore di rischio di obesità infantile. Dopo il quarto mese di gravidanza, invece, il fumo passivo potrebbe provocare deficit mentali, nell’accrescimento e comportamentali. Meglio, quindi, smettere di fumare in gravidanza.
Fumo passivo nei bambini e nei neonati
Il fumo passivo comporta, però, danni anche alla salute dei bambini e dei neonati. Stando ad alcune ricerche condotte negli ultimi anni, infatti, l’esposizione dei piccoli ad ambienti contaminati dal fumo passivo può nuocere in modo rilevante al sano sviluppo dei minori. Pare infatti che, in primis, aumenti il rischio per i bambini di sviluppare malattie respiratorie; l’OMS, in particolare, ha evidenziato che esiste un rischio del 70% in pù del verificarsi di malattie delle basse vie respiratorie in figli di madri fumatrici rispetto a figli di madri non fumatrici. Si è riscontrato, inoltre, che in età scolare i bambini hanno un maggior rischio di presentare asma, respiro sibilante, tosse secca e/o catarrale, se uno dei due genitori fuma rispetto ai bambini i cui genitori non fumano. Non solo, sono più frequenti gli episodi di broncospasmo. Da ultimo si segnala un altro studio condotto nel 2007, secondo cui l’esposizione al fumo passivo comporta anche una maggiore predisposizione dei piccoli al rischio di sviluppare aterosclerosi in età adulta. Questa patologia, come è noto, aumenta – in età adulta – il rischio di incorrere in ictus ed infarto. Insomma, il fumo passivo è particolarmente dannoso per la salute dei nostri piccoli; meglio proteggerli evitando di esporli a tale fonte di inquinamento ambientale.
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