Quali sono i sintomi e la cura per la gonorrea in gravidanza? La gonorrea (nota anche come blenorragia o scolo) è una malattia venerea, cioè una patologia che si trasmette con i rapporti sessuali non protetti. Si tratta di un’infezione estremamente diffusa il cui sintomo più comune sono le perdite di muco dall’uretra. Ma, quali sono gli altri sintomi da cui riconoscere la gonorrea in gravidanza?
Sintomi
Sintomi comuni della gonorrea sono: minzione dolorosa (il dolore si avverte facendo pipì), perdite di aspetto torbido dalla vagina (possono avere consistenza vischiosa e colore verdastro o giallastro), dolore al basso ventre, dolore durante i rapporti sessuali, perdite di sangue anomale e dolore rettale. Ancora, se viene infettata la gola, è possibile che si manifesti anche dolore e infiammazione in questa zona. Infine si ricorda che, in alcuni casi, la gonorrea può essere anche asintomatica e quindi non causare alcuna manifestazione particolare. Ma, quali sono i possibili rischi legati alla gonorrea, anche in gravidanza?
Complicanze
La gonorrea non curata può provocare la malattia infiammatoria pelvica, ovvero l’infiammazione di utero e tube. In questi casi si possono avere anche febbre e forti crampi addominali. Con la gonorrea, poi, aumenta anche il rischio di gravidanza extrauterina. Infine è possibile che l’infezione della gonorrea si diffonda ad altre parti del corpo causando miocardite (infiammazione del cuore), infiammazione delle articolazioni, artrite gonococcica e maggiore rischio di contrarre l’Hiv. Per quanto riguarda le conseguenze in gravidanza, la gonorrea si trasmette anche durante il parto, mettendo a rischio la vita del bambino. Per questo, in stato di gravidanza, è consigliabile agire con la terapia mirata per debellare l’infezione prima del parto e di consultare subito il ginecologo al manifestarsi dei sintomi. Allo stesso scopo e, quindi, per escludere che l’infezione sia in atto, durante i nove mesi viene generalmente effettuato un test diagnostico specifico.
Cura
In questi casi, generalmente, vengono prescritti degli antibiotici mirati. Come in altri casi di infezioni veneree (clamidia o clamidya, candida, ecc.), la terapia deve essere di coppia, quindi coinvolgere entrambi i partner sessuali. Diversamente si corre il rischio di cadere nel cosiddetto effetto ping pong, cioè di trasmettersi vicendevolmente ancora l’infezione. Durante la cura si raccomanda, quindi, anche di astenersi dai rapporti sessuali.
COME SI ESEGUE IL TAMPONE VAGINALE IN GRAVIDANZA?
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