Hai mai sentito parlare del parto dolce e del metodo Leboyer? Frédérick Leboyer, ginecologo francese, ha ideato questa particolare pratica che ha l’obiettivo di garantire un parto il meno possibile traumatico per la mamma e un’accoglienza il più possibile dolce per il neonato. Da qui il cosiddetto “metodo alla Leboyer”, che consentirebbe alla mamma e al bebè di affrontare senza traumi il delicato momento del parto. Ma, come si pratica?

Il metodo

Secondo il noto ginecologo Leboyer, autore di diversi libri sul tema, il momento della nascita deve essere seguito non solo da un punto di vista strettamente medico, ma anche sul piano umano. L’attenzione dei sanitari deve essere sia per la madre che per il piccolo, ma anche per il loro rapporto, che dovrebbe istaurarsi sin da subito. Il metodo Leboyer, quindi, raccomanda tutta una serie indicazioni, utili a favorire il benessere della partoriente e del neonato. In primis, questo medico francese consiglia di porre il piccolo sul ventre materno, subito dopo il parto. In questo modo il neonato può continuare a sentire il battito cardiaco della madre, ma anche il suo respiro e il suo calore. Queste sensazioni gli permettono di superare al meglio la fatica e le tensioni del parto, un momento per certi versi traumatico anche per lui. Il contatto con la madre deve essere favorito, quindi, rispetto a tutte le altre procedure mediche. Inoltre, il medico prescrive che il cordone ombelicale sia clampato e reciso solo quando ha smesso di pulsare, per favorire un graduale passaggio del bebè alla respirazione polmonare. Ancora, il parto dovrebbe avvenire in un ambiente dove luci e rumori non siano troppo intensi, perché nell’utero il bambino percepisce rumori ovattati e luci soffuse. Si tratta di una piccola accortezza che, però, rende effettivamente il momento del parto meno traumatico per il bebè. Leboyer interviene anche su un altro punto di cruciale importanza e cioè sulla presenza dei papà in sala operatoria. Del resto, sono sempre più gli uomini che decidono di essere parte attiva del parto, sostenendo la loro compagna in questo momento delicato. Secondo Leboyer, però, questa presenza è controindicata e da sconsigliarsi. Per il ginecologo, infatti, la gravidanza è per la madre una sorta di viaggio mistico, che non può contemplare la vicinanza di chi non vivrà mai questa esperienza. Secondo lui, al momento del parto, la donna deve sentirsi libera di esprimersi, anche nel suo dolore, e la presenza del suo compagno potrebbe inibirla psicologicamente. Molte donne saranno in disaccordo su questo punto, ma il metodo prevede proprio questo.

Altri consigli

Il dottor Leboyer consiglia alle donne anche di evitare l’anestesia epidurale. Secondo lui questa pratica le allontana dalla sensazione di separazione viscerale con il piccolo. Anche su questo punto molte donne potrebbero dissentire. Meno discutibile, infine, la sua propensione per l’allattamento al seno. Che questo sia la scelta migliore per il benessere del neonato, è un dato più che acclarato.

E voi, cosa ne pensate di questo metodo?

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Rossella Giglio

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