Infertilità femminile: sintomi, cure ed esami da fare per diagnosticarla

Quali sono i sintomi, le cure e gli esami da fare per diagnosticare l’infertilità femminile? Si parla di infertilità quando una coppia non riesce a procreare dopo almeno un anno di tentativi di rapporti non protetti. Si parla di sterilità femminile, invece, quando le donne in età fertile non riescono a rimanere incinte o non sono in grado di portare a termine una gravidanza. Viceversa, le donne prossime alla menopausa oppure già in menopausa, non vengono definite sterili perché si tratta di una condizione del tutto fisiologica.

Sintomi

Se non accompagnata da una patologia che la determina, l’infertilità femminile non ha sintomi e si rivela soltanto quando si cerca di avere un figlio. Per questo, molto dipende dalle cause del problema. Alcune patologie che sono cause di infertilità, infatti, possono generare anche disturbi e irregolarità del ciclo mestruale e questo porta a scoprire anche una possibile infertilità ma, al di là di queste manifestazioni, non ce ne sono altre nella vita di una donna fertile che possano essere spia di sterilità.

Cure

Ci sono molte cure per risolvere i problemi di fertilità: terapie farmacologiche (ad esempio quando la causa è di tipo ormonale), interventi chirurgici (quando l’infertilità è determinata da una patologia), inseminazione intrauterina/artificiale (alla donna viene iniettato liquido seminale appositamente preparato proveniente dal partner o da un donatore) e tecniche di riproduzione assistita (come ad esempio la fecondazione in vitro). Infine, possono essere determinanti anche i cambiamenti nello stile di vita e le cure naturali; in questi casi, infatti, si consiglia di ridurre lo stress, modificare la dieta, smettere di fumare, smettere di far uso di droghe o alcool e ridurre la temperatura dei testicoli.

Esami da fare

Quando non arriva un bebè la coppia si rivolge ad un medico specialista, che può prescrivere diversi esami da fare per diagnosticare l’infertilità femminile. Tra questi: l’esame del sangue con screening ormonale (che misura il livello degli ormoni che interessano l’ovulazione e gli ormoni tiroidei), il tampone vaginale (che serve per individuare eventuali infezioni batteriche come la Chlamydia), l’ecografia pelvica (per via trans vaginale o all’addome per riscontrare la presenza di eventuali patologie), l’isterosalpingografia (che consente un’ispezione dei genitali interni per ricercare eventuali malformazioni dell’utero) e l’esame endoscopico (che consiste in una visualizzazione diretta della cavità uterina attraverso un endoscopio a fibre ottiche). Tutti questi test, in genere, permettono di identificare la causa dell’infertilità femminile. Vero è, però, che talvolta non si riesce ad individuare il motivo dell’infertilità di coppia; in questo caso si parla di infertilità idiopatica.

Foto tratta da Pixabay

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Rossella Giglio

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